Come CAMBIA il mercato dell’Inter con Oaktree: 3 indizi da Marotta
Dopo le parole del presidente
Siamo ancora all’alba del calciomercato e soprattutto alle battute iniziali dell’era Oaktree all’Inter, ma c’è grande curiosità di vedere come si muoverà il fondo nella gestione del club nerazzurro già a partire da questa sessione estiva. Vero che, sin dall’insediamento degli americani, la parola d’ordine accostata al mondo della Beneamata è stata “continuità”, ma è lecito aspettarsi alcuni cambiamenti rispetto all’era Suning, pur senza ribaltoni che peraltro non rientrano nelle intenzioni di Oaktree.
Le dichiarazioni rilasciate dal presidente Giuseppe Marotta (a proposito di continuità) possono essere foriere di alcuni indizi in questo senso, tra dichiarazioni esplicite e semplici accenni da provare interpretare.
Come cambia il calciomercato dell’Inter con Oaktree
Il numero uno del club nerazzurro – nel momento in cui parla delle numerose proprietà straniere in Italia – si sofferma proprio su Oaktree e afferma: “Questi investitori come Oaktree manifestano la volontà di mantenere continuità e stabilità di gestione con grande trasparenza, ma anche con rigidità economico-finanziaria. Mi sembra giusto“. Nulla di nuovo, in questo caso. I tifosi dell’Inter non ricordano grandi investimenti (alla Lukaku 2019, per intenderci) ormai da quattro o cinque anni e probabilmente nessuno si aspettava che l’arrivo di una nuova proprietà coincidesse con una nuova era di spese massicce sul mercato. Marotta lo ribadisce, pensando forse a quel pareggio di bilancio da centrare entro il 2025.
Poco dopo, infatti, il presidente aggiunge: “No alle spese folli, sì alla valorizzazione dei giovani. Questo dev’essere il nostro motto che ci deve contraddistinguere“. Ecco, se sulle mancate spese folli il concetto era chiaro a tutti, quello sulla valorizzazione dei giovani è un passaggio forse non banale. Marotta, in questi anni, ci aveva abituati a dichiarazioni programmatiche improntate su “mercato creativo” e “occasioni da cogliere“, senza premere più di tanto sul tasto dell’età. Questa volta, invece, ci tiene a ribadirlo. E non è neppure troppo strano, visto che Oaktree sa che una rosa più giovane significa valore più alto e soprattutto importanti prospettive di crescita.
L’Inter, in questi anni, ha spesso attinto ai parametri zero prendendo giocatori sui 30 anni e oltre, come per esempo Henrikh Mkhitaryan, Mehdi Taremi e Piotr Zielinski (questi ultimi due devono ancora essere ufficializzati, ma sono stati affari chiusi in era Zhang). Una strategia che ha pagato ma che non è detto sia destinata a ripetersi con Oaktree, o almeno non con la stessa frequenza. Tant’è che nelle parole d Marotta c’è un passaggio sulle commissioni ai procuratori, spesso moltiplicate in presenza di calciatori svincolati: “Commissioni agenti sempre più inspiegabili? Assolutamente sì. Nella scorsa stagione abbiamo raggiunto un miliardo di commissioni. Significa che un miliardo di euro sono andati fuori dal sistema“. L’Inter, a dire il vero, è proprio la squadra che ha speso di più in commissioni nell’anno solare 2023.
È il terzo possibile indizio sulle nuove strategie di calciomercato dell’Inter con Oaktree. Ma tre indizi questa volta non fanno una prova, perché bisognerà assistere agli eventi e concludere la sessione per trarre un primo bilancio. Di certo, però, tre sono i concetti affermati con forza da Marotta: attenzione al bilancio e niente spese folli, valorizzazione dei giovani, commissioni ai procuratori arrivate a livelli inaccettabili. Più Bisseck e meno Mkhitaryan, allora? Presto per dirlo, ma un leggero cambio di rotta potrebbe essere alle porte.