Il quarto colpo del calciomercato nerazzurro si intravede ormai all’orizzonte: Tomas Palacios è vicinissimo all’Inter. Il club che detiene il suo cartellino, ovvero il Talleres, ha raggiunto un accordo con l’Independiente Rivadavia (dove il giocatore milita in prestito) che potrebbe rappresentare una svolta: i primi manterranno il totale controllo dell’argentino, annullando la clausola che prevedeva la possibile comproprietà che avrebbe costretto l’Inter a trattare con entrambi i club.
A questo punto, ci si attende che da Viale della Liberazione parta un’offerta verso l’Argentina per il classe 2003 che ha messo i nerazzurri in cima alle sue preferenze. Si tratterebbe di un acquisto in prospettiva che risolverebbe due problemi all’allenatore Simone Inzaghi: uno nell’immediato, l’altro a medio termine.
Il primo vantaggio sarebbe prettamente numerico, dal momento che il tecnico vedrebbe esaudita la sua richiesta di avere due giocatori per ruolo: una circostanza che è venuta a mancare dopo il grave infortunio di Tajon Buchanan riportato con il Canada.
Inzaghi, infatti, ha deciso di riportare Carlos Augusto nella posizione di esterno sinistro come vice del titolare Federico Dimarco. Nella seconda parte dello scorso campionato, invece, il brasiliano era stato alternativo ad Alessandro Bastoni, con lo stesso Buchanan (acquistato a gennaio) a fare da backup al numero 32 nerazzurro, titolarissimo sulla corsia mancina. Il canadese, a sua volta, era stato preso dal Bruges per tamponare il lungo infortunio di Juan Cuadrado a destra e offrire un’alternativa su quella corsia in termini di caratteristiche, oltre che numerici. Palacios sarebbe quindi il ricambio di Bastoni, con Carlos Augusto dietro Dimarco a sinistra e Darmian a giocarsi il posto con Dumfries a destra. Già, perché Cuadrado nel frattempo è stato (giustamente) congedato e non fa più parte della rosa. Puzzle completo, dunque. Forse.
Qui veniamo al secondo punto. Il ritorno di Buchanan previsto intorno a dicembre sarà una sorta di jolly a disposizione del tecnico, visto che rappresenterà a tutti gli effetti un giocatore in più, anche in termini di numero. Ma come verrà impiegato?
La sensazione è che la voglia di prendere un difensore mancino – dirottando un co-titolare estremamente affidabile come Carlos Augusto nelle zolle di Dimarco – significhi che sulla corsia di sinistra l’Inter potrà considerarsi a posto, completa. A questo punto, gli spazi per un nuovo impiego di Buchanan su quella fascia sarebbero ridottissimi e così l’Inter potrebbe ritornare al piano originario: schierare il canadese a destra. Ciò per cui, d’altronde, è stato preso otto mesi fa.
In quella zona del campo l’Inter è in seria difficoltà, essendoci due interpreti che per motivi diversi non offrono le giuste garanzie: Dumfries non è mai stato davvero continuo in tre stagioni a Milano, alternando momenti di brillantezza ad altri di scarsa forma; Darmian è un giocatore di tutto rispetto, ma a quasi 35 anni fa davvero fatica a svolgere le mansioni di esterno a tutta fascia, macinando chilometri su chilometri come si richiede al ruolo.
Servirebbe, insomma, una ventata d’aria nuova, di freschezza, un bagaglio di caratteristiche differenti. Qualcosa che, almeno per il poco che si è visto, potrebbe arrivare da Buchanan. Il canadese è partito timidamente, ma poi ha mostrato la giusta dose di personalità nel puntare l’uomo e arrivare al tiro, come dimostra anche il gol segnato a Frosinone oltreché diverse buone prestazioni sul finire della stagione scorsa. Certo, bisognerà testare come l’ex Bruges rientrerà dopo il lungo periodo di stop, ma la giovane età ci spinge a propendere verso l’ottimismo.
Per questo motivo l’acquisto di Palacios potrebbe essere utile a colmare un’altra lacuna, seppur non nell’immediato, presente nella rosa di Inzaghi. Al tempo stesso, l’arrivo dell’argentino contribuirebbe ad abbassare l’età media di un reparto, la difesa, che inevitabilmente andrà ringiovanito la prossima estate. Su sei interpreti, l’Inter si ritroverebbe con lo stesso Palacios (classe 2003), Bisseck (2001), Bastoni (1999) e Pavard (1996). A quel punto, fra un anno ci sarebbe “solo” da intervenire sui centrali, visto che Acerbi (1988) e De Vrij (1992) hanno il contratto in scadenza nel 2025.
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