Mercato Inter, saldo finale e taglio ingaggi: obiettivo raggiunto?
La nostra analisi sugli obiettivi economici del mercato nerazzurroNonostante le numerose difficoltà incontrate durante l’estate, l’Inter è riuscita a chiudere un calciomercato più che sufficiente. Se sul piano sportivo Simone Inzaghi è stato accontentato su tutta la linea ricevendo anche Acerbi come regalo finale per completare la rosa, in questo speciale analizziamo quelli che sono stati i numeri che il club nerazzurro ha fatto registrare nell’ultima finestra e quanto si è realmente avvicinato agli obiettivi che il presidente Steven Zhang aveva prefissato ai nastri di partenza.
Iniziamo dalla prima richiesta che era stata fatta ai dirigenti nerazzurri da parte della proprietà, per la quale però ci sarà tempo sino al 30 giugno 2023, vale a dire riuscire ad incassare 60 milioni di euro di attivo dal mercato. Facendo riferimento alle cifre diffuse da Calcio&Finanza, l’Inter con le cessioni di Pinamonti (20 milioni) e Casadei (15 mln), il prestito oneroso di Pirola (900 mila euro)più i riscatti obbligatori di Gravillon (3,5 mln) e Di Gregorio (4 mln), è riuscita a compensare gli investimenti di giugno, chiudendo dal mercato con +28,6 milioni di euro.
Se entro il prossimo giugno potrebbe dunque essere necessario un sacrificio in uscita, la buona notizia è che sul fronte ingaggi la società si è avvicinata sensibilmente alla soglia del 15% equivalente ai tagli per il costo del lavoro. In attesa della pubblicazione ufficiale del bilancio dell’Inter, l’obiettivo è stato quasi raggiunto. In questi numeri si ritrovano comunque i dubbi che Steven Zhang aveva nutrito intorno all’operazione Acerbi, visto che – senza i 2,78 milioni lordi che il centrale ex Lazio invece guadagnerà – il risparmio sarebbe stato ancor più netto.
Infine, calcolando quello che è stato l’impatto sul bilancio 2022/23 tra il totale risparmiato grazie alle uscite (circa 66 milioni) e quello avuto dai nuovi acquisti (circa 40,7 milioni), l’Inter ha chiuso momentaneamente con un saldo positivo da 25,3 milioni di euro che potrà incrementare o ridurre entro la fine dell’attuale esercizio fissata al prossimo 30 giugno.