Analisi

Come CAMBIA il centrocampo dell’Inter con l’arrivo di Klaassen

Davy Klaassen sarà l’ultimo acquisto del mercato dell’Inter, con Inzaghi che avrà così il settimo centrocampista. Con Agoumé che sembra essere in uscita, anche se ancora non si è trovata una soluzione, l’olandese andrà a completare il reparto già composta da Barella, Calhanoglu, Mkhitaryan, Frattesi, Asllani e Sensi. Il suo innesto cosa aggiunge e cosa cambia nelle gerarchie della mediana nerazzurra? Proviamo a fare alcune ipotesi.

Se l’idea di Maxime Lopez sembrava andare nella direzione della ricerca di un vice-Calhanoglu, da inserire in rosa al posto di Asllani. L’acquisto di Klaassen, invece, sembra andare in un’altra direzione. L’olandese potrebbe anche essere adattato da regista, ma la sua posizione naturale è quella del trequartista o della mezz’ala.

In questo senso, allora, a guadagnarne sembra essere Asllani. L’albanese, a meno di colpi di scena dell’ultimo minuto, rimarrà in rosa alle spalle di Calhanoglu, prendendone il posto in alcune partite. Il dubbio rimane su quanto possa effettivamente essere utilizzato: Inzaghi non ha fin qui mostrato grande fiducia in lui e, allo stato attuale, è probabile che sarà il turco a giocare gran parte delle partite.

Al contrario, l’arrivo di Klaassen potrebbe cambiare le gerarchie per quanto riguarda le mezz’ali dell’Inter. A livello di caratteristiche, infatti, l’olandese sembra combaciare con Mkhitaryan, sebben l’armeno presenti doti di corsa superiori. L’ex Ajax, infatti, sembra essere un ricambio più coerente rispetto a Sensi; con, inoltre, spiccate doti realizzative e di assistenza negli ultimi metri di campo.

Al tempo stesso, Klaassen trova dei punti di contatto con Sensi, per le sue capacità tecniche in grado di renderlo una mezz’ala di possesso, meno verticale rispetto a Mkhitaryan. Alla Luis Alberto, per fare il nome di un giocatore simile avuto da Inzaghi, che ha una predilezione per questi tipi di giocatori.

Questa capacità dell’olandese di posizionarsi a metà tra le due opzioni già presenti in rosa, fa sorgere un’ipotesi: che l’Inter lo abbia preso perché non convinta fino in fondo della tenuta atletica di Sensi e perché spaventata dai possibili problemi fisici di Mkhitaryan legati a un utilizzo troppo eccessivo? D’altronde, la scelta di avere un settimo centrocampista sembra andare in questa direzione.

Va detto, comunque, come Klaassen presenti delle doti uniche, data la sua natura di trequartista. Allora, non è da escludere un suo utilizzo alle spalle di un’unica punta (il passaggio a una formazione più spregiudicata con un uomo dietro le due punte non sembra attualmente credibile per questioni di equilibri tattici), in quei contesti in cui Inzaghi vorrà rinfoltire il centrocampo. Ad esempio, negli ultimi minuti in situazioni di vantaggio, come accaduto con Mkhitaryan contro il Monza.

L’ultima riflessione, infine, va fatta sull’altro lato del tridente di centrocampo. Con Klaassen, infatti, Frattesi diventa sempre più l’alternativa a Barella, con i due che si divideranno il posto durante il corso della stagione. Chiaramente il numero 23 partirà davanti nelle gerarchie, ma l’ex Sassuolo ha le caratteristiche per aggiungere qualcosa di diverso in determinate partite.

Inzaghi ora ha il centrocampo completo e pieno di opzioni che desiderava. Starà al tecnico, ora, trovare i giusti equilibri a seconda degli avversari. Una certezza c’è: l’Inter ha aggiunto ulteriore qualità e profondità a quello che sembrava già essere il suo miglior reparto.

Enrico Traini

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