Valentin Carboni è da tempo un giocatore sul quale l’Inter risponde grande fiducia, già dai tempi in cui The Guardian lo inserì nella lista dei 60 migliori talenti al mondo. Dopo un anno con la prima squadra nerazzurra, passato prevalentemente in panchina, il classe 2005 argentino sta trovando spazio e continuità al Monza. E sabato sera, nella brutta sconfitta dei brianzoli contro i nerazzurri, è stato tra i più propositivi nonostante le difficoltà della sua squadra.
Nato il 5 marzo 2005 a Buenos Aires in Argentina, che con la Primavera nerazzurra ha vinto il campionato 2021-22, e lo scorso anno ha anche esordito in Prima Squadra, con la quale ha trascorso gran parte della stagione. Simone Inzaghi, infatti, lo ha mandato in campo più volte nei finali di partita per trovare il gol della vittoria.
Dopo alcuni assaggi di professionismo in nerazzurro, Carboni si è trasferito al Monza. Una scelta che si sta rivelando proficua, così come la scelta della dirigenza nerazzurra lasciarlo in prestito secco: la possibilità di perderne il controllo non è contemplata, in Viale della Liberazione. Al termine del girone d’andata, Carboni ha totalizzato 2 gol e 2 assist in 13 presenze, di cui 4 da titolare per 430minuti complessivi.
Un utilizzo in crescita che non ha lasciato indifferente la dirigenza dell’Inter, tanto che nelle ultime ore starebbe prendendo sempre più piede l’ipotesi di un suo possibile ritorno già a gennaio, in caso di addio di Sanchez. In ogni caso, l’argentino tornerà alla Pinetina in estate e potrebbe farlo per rimanere in pianta stabile nella rosa nerazzurra.
Carboni può giocare sia come trequartista puro che come una seconda punta: un profilo che dalle parti di Appiano Gentile potrebbe risultare molto utile, regalando a Inzaghi un doppio rinforzo in un colpo solo.
L’argentino ha trovato il primo gol in Serie A contro la Juventus a inizio dicembre e nelle ultime settimane viene stabilmente schierato da Raffaele Palladino, nel suo 3-4-2-1, alle spalle della prima punta, con la licenza di trovare la giocata decisiva nello spazio tra difesa e centrocampo avversario.
Di piede mancino, Carboni è dotato di ottime dote balistiche, che gli permettono sia di disegnare traiettorie molto interessanti per i compagni, sia di andare al tiro con grande pericolosità, anche dalla lunga distanza.
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