Analisi

Come cambia il centrocampo dell’Inter con Samardzic e Frattesi

Con l’acquisto di Lazar Samardzic che non sembra più essere in discussione, l’Inter completa il suo reparto di centrocampo. Oltre al centrocampista, infatti, è arrivato anche Davide Frattesi, a controbilanciare le uscite di Marcelo Brozovic, ceduto all’Al-Nassr, e Roberto Gagliardini, svincolatosi prima di trasferirsi al Monza.

Uno scambio equivalente, dunque, che in realtà sembra aver mutato completamente gli equilibri della mediana nerazzurra, riscrivendone la fisionomia e allungandone la profondità. Perché, di fatto, l’Inter ha acquisito due titolari. Frattesi e Samardzic entrano al posto di un giocatore che nell’ultimo anno è stato frenato a lungo dagli infortuni (Brozovic), e un altro (Gagliardini) praticamente sempre ai margini del progetto tecnico.

Un primo dubbio, che potrebbe sorgere è sull’eccessivo numero di potenziali titolari in casa Inter. Con gli ultimi due acquisti, infatti, l’Inter ne ha cinque, con Kristjan Asllani, un po’ più staccato che potrebbe e dovrebbe acquisire maggiore minutaggio in questa stagione. Senza dimenticare la presenza di Stefano Sensi, anche se in uscita.

A quest’obiezione si può rispondere portando un esempio dalla scorsa stagione. Con i già citati problemi di Brozovic e la poca affidabilità di Gagliardini (oltre a una scarsa fiducia per Asllani), lnzaghi si è ritrovato a schierare quasi sempre lo stesso centrocampo, senza mai poter rinunciare, ad esempio, a Henrikh Mkhitaryan, costretto a giocare oltre 20 gare da titolare consecutive.

L’armeno va verso i 35 anni e pensare che possa replicare una stagione dello stesso livello è più un salto della fede, che una reale idea di programmazione. Anche perché centellinando le sue forze, potrebbe giovarne il già buon livello medio delle sue prestazioni. E ora i sostituti ci sono: perché sia Frattesi, sia Samardzic potrebbero fargli tirare il fiato in tranquillità.

Ci sono poi altre due grandi differenze rispetto alla passata stagione. La prima è a livello anagrafico: l’Inter sostituisce Brozovic e Gagliardini, 30 e 29 anni, con Frattesi e Samardzic (24, a settembre, e 21). Un doppio cambio che abbassa l’età media da 28,2 a 25,8 anni. Quasi 2 anni e mezzo in meno.

Il secondo fattore, più preminente a livello di campo, è quello delle capacità realizzative. Frattesi e Samardzic portano in dote 12 gol (7 e 5), a fronte dei 3 realizzati solo da Brozovic lo scorso anno (e anche in passato i due nerazzurri non hanno mai toccato quei numeri). Il centrocampista serbo, poi, sembra essere in grado di compensare in modo quasi totale anche gli assist forniti dal croato (4 per Samardzic, 6 per Brozovic).

Dal momento che si sta discutendo molto del numero di gol che l’Inter rischia di perdere in attacco con l’addio di Dzeko e Lukaku, è giusto porre l’accento, invece, sul bottino che i nerazzurri potrebbero trovato con questa nuova conformazione del centrocampo. Ci saranno nuovi equilibri da trovare, ovviamente, ma il potenziale per salire ancora di livello c’è.

Enrico Traini

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