Champions League, Inter sfortunata al secondo tentativo: ecco il Liverpool
Una corazzata per gli uomini di InzaghiPer quanto l’Ajax fosse un avversario ostico e con uno tra gli attacchi più prolifici d’Europa, sembrava tutto troppo bello per essere vero. Aver schivato Bayern Monaco, Manchester City e Liverpool era una cosa troppo poco interista e infatti ecco l’inghippo: la UEFA sbaglia clamorosamente gli accoppiamenti nel sorteggio ed è tutto da rifare. E nella nuova urna, ovviamente, l’Inter pesca la corazzata di Jurgen Klopp: il Liverpool. Vediamo insieme quali sono i punti di forza e le debolezze, a dire il vero molto poche, della squadra che affronterà i nerazzurri agli ottavi.
La squadra di Klopp è un meccanismo quasi perfetto che, se non fosse stato per i pesantissimi e lunghi infortuni, dopo il 2019 e nel 2020 avrebbe dominato anche nella passata stagione. Un perfetto concentrato di classe e atletismo, di ripartenze e calcio ragionato, di pressing e contenimento. Klopp ha costruito l’incubo di qualsiasi avversario. I Reds hanno infatti impressionato tutta Europa, dominando con una semplicità disarmante quello che sulla carta doveva essere il girone più complesso e equilibrato di tutti. Nonostante avversari del calibro di Atletico Madrid, Porto e Milan, il Liverpool ha terminato il raggruppamento a punteggio pieno, mostrando una superiorità schiacciante. Con 18 punti su 18, 17 goal fatti e solo 6 subiti, il Liverpool ha mostrato i muscoli di fronte a tutte le altre candidate alla vittoria finale.
E anche in Premier League, pur essendo al secondo posto, la musica non cambia. Dopo un avvio zoppicante, la squadra di Klopp ha ripreso a volare, ed ora è al secondo posto, ad un solo punto dalla capolista Manchester City, ma con un attacco mostruoso: già 45 goal segnati a fronte di 12 subiti. Per capire le dimensioni della superiorità offensiva dei Reds, Salah è primo in classifica cannonieri con 14 goal segnati, Diogo Jota terzo a quota 8 e Mané quarto a 7. Un attacco spaventoso quindi quello che dovrà affrontare la retroguardia nerazzurra. Ma anche la difesa, ora che Van Dijk tornato in condizione dopo il grave infortunio, è un fortino quasi inespugnabile.
La stella del Liverpool è senza ombra di dubbio Salah, fuoriclasse egiziano che ad Anfield si è consacrato definitivamente. In stagione in Premier non è solo il goleador, ma anche il miglior assistman del campionato e, a detta di molti, al momento il miglior giocatore al mondo. Arginarlo non sarà impresa facile e Inzaghi dovrà probabilmente studiare una “gabbia” come quella di Mourinho nel 2010 su Messi. Non una marcatura asfissiante su di lui, quando più su coloro che avrebbero potuto dargli il pallone, per evitare alla base che la palla gli arrivasse sui piedi magici.
L’Inter non è stata affatto fortunata, specie perché la Champions arriverà in un periodo ricco di big match anche in campionato. Tuttavia per sognare l’olimpo bisogna affrontare prove come queste e si sa, il calcio è strano: anche le montagne più alte sono fatte per essere scalate. Inzaghi però dovrà lavorare anche contro i numeri. Inter e Liverpool si sono incontrate solo 4 volte e l’Inter ha vinto solo una volta, nella semifinale di ritorno di Coppa Campioni del 1965, quando il 3 a 1 finale regalò ai nerazzurri la finale, poi vinta contro il Benfica. L’Ajax era un avversario da rispettare ma abbordabile: contro il Liverpool, obbiettivamente, servirà invece un mezzo miracolo. Per farcela l’Inter dovrà scendere in campo conscia della propria maturità e potenza offensiva, senza timori reverenziali. Bisognerà guardare il nemico degli occhi senza tremare: solo così si potrà tentare l’impresa.