CHE FINE HA FATTO – Almeyda, dai vari ritiri ai trionfi da allenatore
73° appuntamento con la rubrica settimanale di Passioneinter.com“Che fine ha fatto” è la rubrica settimanale di Passioneinter.com che tratterà i vari giocatori transitati in nerazzurro che sono poi finiti nel dimenticatoio, raccontando come è proseguita la loro carriera una volta andati via dall’Inter.
Oggi tocca a Matias Almeyda, il centrocampista arrivato all’Inter nell’estate del 2002 dopo il trionfo in Coppa Italia con il Parma
Dopo due buone stagioni disputate con la maglia del Parma, Matias Almeyda viene acquistato dall’Inter, che lo preleva dal club emiliano per 22 milioni di euro. L’esordio con la maglia nerazzurra avviene 14 luglio 2002, nei preliminari di Champions League contro lo Sporting Lisbona. Arrivato con tante aspettative, le prestazioni con l’Inter non si riveleranno all’altezza: nel biennio nerazzurro sono pochi infatti gli sprazzi di talento che il centrocampista argentino mostra al pubblico di San Siro. Un solo gol segnato, contro il Newcastle in Champions League, tanta panchina e tanti comportamenti sregolati. Emblematico quello del 21 dicembre 2003, quando Almeyda dopo aver spintonato Corradi durante la partita con la Lazio strappa dalle mani dell’arbitro il cartellino rosso che quest’ultimo aveva estratto.
Dopo solo due stagioni a dir poco in ombra, l’Inter cede gratuitamente il calciatore al Brescia, ma anche lì le cose non vanno bene a causa del suo carattere, che lo porta ad avere un faccia a faccia con i tifosi delle Rondinelle, finendo poi per chiedere la cessione anticipata a gennaio dopo aver giocato solo 5 partite. Dopo la breve esperienza al Brescia per Almeyda inizia un periodo a dir poco difficile che lo porta a dare l’addio al calcio giocato pochi giorni dopo aver firmato con il West Bromwich, per poi tornare sui suoi passi accettando l’offerta dell’Universidad De Chile. Ma anche l’esperienza cilena si conclude ancor prima di iniziare, a causa dei problemi fisici del calciatore. Dopo 10 giorni cambia ancora una volta squadra, firmando per il Quilmes, squadra argentina, con cui conclude la stagione. Al termine del campionato passa al River Plate, ma ancora una volta annuncia di lasciare il calcio giocato, rescindendo subito il contratto con il club.
Dopo due anni di inattività in cui si è dedicato al calcio a 5, torna nuovamente in campo, firmando un contratto con il Lyn Oslo, squadra norvegese, ma la condizione fisica non è delle migliori, e in una stagione e mezza disputa solo 2 partite. Dopo una breve esperienza in Uruguay al Fenix, nel 2009 torna nuovamente al River Plate, dove finalmente riesce a trovare continuità, giocando tre anni a buoni livelli prima di appendere definitivamente le scarpette al chiodo nel 2011, anno in cui retrocede con la squadra argentina.
Una volta lasciato il calcio giocato intraprende la carriera da allenatore, allenando proprio il River Plate, con cui al primo anno vince il campionato di seconda divisione. Ripete la vittoria in seconda divisione anche due stagioni successive, questa volta alla guida del Banfield. Nel 2015 accetta l’offerta del Chivas Guadalajara, andando così ad allenare in Messico. Esperienza che si rivela ricca di soddisfazioni per l’ex centrocampista dell’Inter, che in 3 anni arriva a vincere un campionato messicano, una Supercoppa, due coppe nazionali e la prestigiosa CONCACAF Champions League, la maggiore competizione calcistica per squadre del Nordamerica. Dopo tre anni in Messico nel 2018 va ad allenare negli Stati Uniti, accettando l’offerta degli EarthQuakes, squadra che allena ancora oggi.
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