“Campioni, meteore, mancate promesse e tanto altro: la storia dell’Inter è ricca di profili che, in un modo o nell’altro, hanno lasciato la propria impronta. Ogni squadra ha il suo Pelé brasiliano, ma non è escluso che possa avere anche il Pelé portoghese. La rubrica “Che fine ha fatto?” di Passioneinter.com rivela qual è stato il destino di chi è riuscito a lasciare la sua traccia e di chi invece è passato inosservato. Oggi è il turno di Giuseppe Favalli.
PRIMA DELL’INTER – Cresciuto nelle giovanili della Cremonese, la squadra della sua città, proprio con i biancorossi inizia a muovere i primi passi nel calcio professionistico, giocando anche in Serie A nella stagione 1989/1990, a soli 17 anni. Dopo 4 stagioni in cui si dimostra tra i difensori più promettenti in ambito nazionale, viene acquistato dalla Lazio per 5 miliardi di lire. Con la maglia biancoceleste inizia una lunga storia d’amore durata ben 12 anni, che lo portano con le sue 401 presenze complessive a diventare il giocatore con più partite in assoluto in biancoceleste. Il record viene superato soltanto quest’anno da Stefan Radu, premiato all’Olimpico proprio da Favalli insieme al presidente Claudio Lotito. Con la maglia della Lazio il difensore di Cremona vince uno Scudetto, tre Coppe Italia, due Supercoppe Italiane, una Coppa delle Coppe e una Supercoppa Europea, per poi accettare la corte dell’Inter nell’estate del 2004 trasferendosi a costo zero.
L’ESPERIENZA NERAZZURRA – Beppe Favalli arriva all’Inter nell’estate del 2004 sotto esplicita richiesta del neotecnico nerazzurro Roberto Mancini, che già lo aveva allenato alla Lazio e con cui ha mantenuto un buon rapporto.
Fa il suo debutto con la nuova maglia l’11 agosto 2004, alla prima gara di campionato a Verona contro il Chievo, terminata in pareggio per 2-2. Alternato tra terzino sinistro e difensore centrale, Favalli disputa una discreta prima stagione da titolare all’Inter, conclusa con la vittoria della Coppa Italia contro la Roma, dove gioca da titolare sia l’andata che il ritorno.
La sua seconda staigone all’Inter si apre alla grande con la vittoria in Supercoppa Italiana contro la Juve, ma dopo una buona prima parte di stagione in cui gioca da titolare, a gennaio scala dietro nelle gerarchie dopo l’arrivo di Cesar dalla Lazio. Gioca comunque da titolare la finale di Coppa Italia, giocata nuovamente contro la Roma e vinta nuovamente dagli uomini di Mancini. Dopo lo scandalo Calciopoli, insieme all’Inter si laurea campione d’Italia per la seconda volta dopo lo scudetto vinto con la Lazio. A fine stagione lascia l’Inter a parametro zero per passare sull’altra sponda del Naviglio, al Milan. Lascia l’Inter dopo due anni in cui totalizza 68 presenze.
DOPO L’INTER – Il suo debutto con i rossoneri arriva alla prima di campionato proprio contro la sua Lazio, di cui ha vestito la maglia per 12 anni dal 1992 al 2004. All’età di 34 anni è chiara la scelta del Milan di averlo preso per la sua esperienza e per far rifiatare i titolari, e infatti è dietro nelle gerarchie di Ancelotti. L’ex Inter però si rivela molto utile alla causa rossonera nel finale di stagione, divenendo titolare nella seconda parte di stagione per via dei tanti infortuni che attanagliano la retroguardia rossonera. Mai una parola fuori posto e soprannominato dai compagni “Il Professore”, negli anni l’ex Inter si fa sempre trovare pronto al momento del bisogno, subentrando spesso dalla panchina per far rifiatare il non più giovane Maldini. Il 7 aprile 2007 segna il suo primo gol con la maglia rossonera contro l’Empoli. Con il Milan, seppur non da protagonista, si laurea Campione d’Europa nel 2007, vincendo anche la SuperCoppa UEFA e il Mondiale per club l’anno successivo. Resta al Milan fino al termine della stagione 2010, quando all’età di 38 anni decide di dare l’addio al calcio. In occasione della sua ultima partita, giocata il 15 maggio 2010 contro la Juventus, riceve la standing ovation a San Siro. Chiude l’esperienza rossonera con 99 presenze e 2 reti siglate.
DOPO IL RITIRO – Nel 2019 diventa allenatore delle giovanili della Cremonese, la squadra della sua città con cui ha mosso i primi passi nel mondo del calcio.
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