Da questa mattina Suning non è più ufficialmente il proprietario dell’Inter. Il club nerazzurro è infatti passato nelle mani di Oaktree, il fondo che ha escusso il pegno sulle azioni nerazzurre in seguito al mancato rifinanziamento del prestito del gruppo cinese.
Tra poche settimane, dunque, si chiuderà anche l’era di Steven Zhang come presidente dell’Inter. Tra i primi compiti di Oaktree, infatti, vi sarà la nomina del nuovo CdA e soprattutto del prossimo presidente del club. Eletto alla guida del club il 26 ottobre del 2018 al posto dell’ex Thohir, 2.887 giorni dopo Zhang si appresta a salutare.
Una presidenza che ha lasciato un segno fortissimo nella storia del club nerazzurro: con 7 titoli conquistati (Scudetti, 2 Coppe Italia e 3 Supercoppe Italiane), Zhang è diventato insieme ad Angelo Moratti il secondo presidente nerazzurro più vincente di sempre, alle spalle dell’inarrivabile Massimo Moratti con 16 trofei. Da ricordare anche le due finali disputate in Europa League nel 2020 contro il Siviglia e nel 2023 in Champions League contro il Manchester City.
Un presidente che ha preso in mano la gestione del club nel momento forse più complicato della sua storia e che, facendo affidamento su pochissime risorse specialmente dopo la crisi economica sofferta da Suning dal 2020 in avanti, è riuscito a riportare l’Inter sul tetto d’Italia e d’Europa.
Tra i più grandi meriti, va sottolineata la capacità di aver saputo affidare la squadra nelle mani dei migliori dirigenti e allenatori in circolazione. Il più grande colpo rimane senza alcun dubbio quello legato a Beppe Marotta, il dirigente che più di chiunque altro ha saputo riportare l’Inter sulla strada del successo valorizzando l’ottimo lavoro della direzione sportiva guidata da Ausilio e Baccin.
Con Zhang, poi, l’Inter ha avuto l’opportunità di essere allenata dai migliori tecnici in circolazione: da Stefano Pioli in poi è stato infatti un continuo crescendo: prima Luciano Spalletti che ha riportato la squadra in Champions League, poi passando per l’abitudine alla vittoria trasmessa da Antonio Conte, per toccare il punto più alto con Simone Inzaghi che in tre stagioni ha consegnato ben 6 trofei, di cui uno Scudetto.
Al di là dei successi, di Steven Zhang rimarrà nelle menti dei tifosi soprattutto la passione che questo presidente ha profuso nei colori nerazzurri sin dal primo giorno in cui ha ricevuto la nomina ufficiale. Un imprenditore che ha imparato la cultura del calcio in Italia, che ha studiato la ricchissima storia dell’Inter e che l’ha fatta sua.
Non è blasfemo dire che Zhang sia stato un vero presidente interista, talmente legato ai propri tifosi di aver fatto di tutto e anche di più per non perdere il controllo della società, commettendo evidentemente anche qualche ingenuità nella gestione del prestito con Oaktree. Un presidente che ad ogni costo ha cercato di rimanere aggrappato alla sua Inter, nonostante da anni sembrava inevitabile che primo o poi si sarebbe arrivati al divorzio. Un sogno dal quale Oaktree lo ha bruscamente (ma anche legittimamente) svegliato e che gli ha portato via una parte importante della sua vita.
Steven Zhang riconsegna oggi al popolo nerazzurro un club in crescita economica, con una delle migliori società al mondo e una delle prime dieci formazioni in Europa. Paga a carissimo prezzo l’unico vero errore della sua gestione, commesso peraltro per salvare il futuro dell’Inter e sacrificare sé stesso. La sua avventura all’Inter meritava un finale migliore, ma la memoria non si può cancellare e il suo nome rimarrà indelebile nella storia del club.
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