Analisi

Cinque cose che abbiamo imparato da Empoli-Inter 0-3

Simone Inzaghi ha ottenuto la risposta che voleva dai suoi ragazzi nella vittoria convincente in casa dell’Empoli. Uno 0-3 maturato tutto nella ripresa dopo un primo tempo in cui l’Inter era sembrata ancora troppo lenta nella manovra davanti ad una squadra che dal canto suo era molto attenta e concedeva pochissimi spazi

Una volta siglato il gol del solito Frattesi, però, per i nerazzurri la strada si è decisamente messa in discesa. Una prova finalmente senza sbavature – contro una squadra rimasta in inferiorità numerica alla mezz’ora -, ma soprattutto senza aver praticamente concesso alcuna occasione tenendo così la porta inviolata.

Come di consueto, analizziamo il match con il ‘Cinque cose che abbiamo imparato da Empoli-Inter’.

VITTORIA E PRESTAZIONE

Innanzitutto ciò che contava ieri era la vittoria e questa è stata ottenuta senza grossi problemi. Oltre ai tre punti è arrivata anche una reazione di carattere ed una partita ben giocata specialmente nella ripresa. Finalmente, una gara in cui la squadra di Inzaghi ha chiuso senza soffrire e senza incassare alcuna rete: una boccata di fiducia per tutta la fase difensiva.

CAMPO OSTICO

Analizzando l’incontro, non ci si può non soffermare anche sull’espulsione di Goglichidze che alla mezz’ora del primo tempo ha inevitabilmente indirizzato la partita. Un cartellino rosso netto per un’entrataccia ai danni di Thuram, su cui si può aggiungere ben poco. Ma rimane comunque la prestazione solida dei nerazzurri contro una squadra come l’Empoli che in casa ha messo in difficoltà chiunque, Napoli compreso, incassando una sola rete in campionato prima di ieri sera.

TOLTO UN PESO

Dopo il primo gol di Frattesi si è avuta una sensazione di leggerezza diffusa in tutta la squadra, come se la rete del centrocampista avesse tolto un peso enorme che questa Inter si trascinava dal pareggio di domenica con la Juventus. Da lì in avanti è stato infatti un assolo nerazzurro che è riuscito a creare enormi pericoli all’Empoli colpo su colpo, da cui sono poi nate le ultime marcature di Frattesi per la doppietta e di Lautaro Martinez a chiudere la serata.

IL MOMENTO DI LAUTARO

    Soffermiamoci adesso proprio sull’argentino. Per il capitano dell’Inter, così come per Thuram, è stato un primo tempo difficile. Le linee strettissime dell’Empoli tra i reparti hanno complicato il lavoro degli attaccanti che hanno faticato a trovare la giusta connessione con il resto dei compagni. La reazione di Lautaro nel secondo tempo è stata però da vero capitano: dall’assist al bacio per Frattesi, al gol che cercava con tutto se stesso grazie ad un altruista Barella. Fisicamente in crescita.

    IL NUOVO RUOLO DI BARELLA

    L’ultima considerazione riguarda dunque Barella. Il centrocampista sardo è sempre più a suo agio in questo ruolo di play davanti alla difesa. Non avrà ancora le geometrie di Calhanoglu, ma la copertura in fase di non possesso è stata notevole. In questa posizione tocca con qualità tantissimi palloni, entrando comunque da protagonista nelle azioni da gol. Da non sottovalutare anche il lavoro spesso invisibile di Mkhitaryan che ha dato una mano preziosa al compagno.

    Antonio Siragusano

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