Cinque cose che abbiamo imparato da Inter-Cagliari 2-2

L'ANALISI DI INTER-CAGLIARI Si è chiuso con un pareggio il match di ieri sera tra Inter e Cagliari a San Siro. Una prestazione non troppo brillante quella messa in campo dai nerazzurri che, raggiunti per ben due volte nel risultato sul pareggio dalla squadra di Claudio Ranieri, non hanno avuto la lucidità di chiudere in tempo i conti lasciando in partita fino alla fine gli avversari. In attesa del derby di lunedì prossimo contro il Milan, andiamo a vedere le cinque cose che abbiamo imparato dal pareggio contro il Cagliari. TESTA ALLO SCUDETTO >>> TESTA TRA LE STELLE Per il secondo match consecutivo, l'Inter vista in campo non ha pienamente convinto. Se contro l'Udinese era bastato il guizzo finale di Frattesi, stavolta il rigore procurato dallo stesso centrocampista è arrivato forse fin troppo in anticipo rispetto al triplice fischio. La squadra di Simone Inzaghi ha approcciato bene alla gara, con la solita cattiveria dei primi minuti. La capacità di rimanere in partita del Cagliari, però, è coincisa con il calo di tensione avuto dai nerazzurri nella ripresa. Così tante sbavature in una sola partita non sarebbero mai successe, ad esempio, nel mese di febbraio, quando lo Scudetto non si era ancora tinto così tanto di nerazzurro. Nessun campanello d'allarme, ma contro il Milan servirà la 'vecchia' Inter prima di festeggiare e poter andare in vacanza con una stella in più. DIFESA DISTRATTA >>> DIFESA DISTRATTA A pagare le conseguenze di questo rilassamento generale è stata soprattutto al difesa. Anche ieri agli attaccanti del Cagliari è stato concesso troppo spazio, specialmente quando Luvumbo Zito riusciva a rompere la linea di pressing nerazzurra. Distrazioni che, come già spiegato, mai si sarebbero viste nella fase calda della stagione, quella in cui l'Inter si giocava ancora punto a punto lo Scudetto con la Juventus. Nonostante il traguardo mai come adesso sembri tanto vicino, è vietato per i nerazzurri staccare la spina. Contro la fantasia e la velocità degli esterni del Milan, certi errori si possono pagare a caro prezzo. Starà ad Inzaghi riuscire in questa settimana a riportare alto il livello di concentrazione ad Appiano Gentile e lavorare con tutta la squadra per la conquista del sesto derby consecutivo. MAROTTA LEAGUE >>> LA CHIAMAVANO MAROTTA LEAGUE Qual era la storia della Marotta League? Perché a distanza di diverse ore, rimangono non pochi dubbi sul tocco con il braccio di Lapadula. Volontarietà del gesto o meno, si tratta di un assist realizzato con una parte del corpo che nel calcio - da regolamento - non si potrebbe utilizzare, eccezion fatta per i portieri nelle rispettive aree di rigore. In un campionato nettamente dominato, nel quale non sono mancati gli episodi andati contro l'Inter, la narrazione sviluppata dagli anti-interisti intorno alla Marotta League ha totalmente perso di credibilità... ACERBI AGITATO >>> ACERBI POCO SERNO Inutile negarlo, ma dal caso Juan Jesus che lo ha travolto in un'enorme bufera per giorni interi, Acerbi non ha più la stessa serenità di poche settimane fa. Anche ieri il centrale nerazzurro non ha affrontato il Cagliari con la ferocia vista in altre partite. La capacità di rimanere sul pezzo per tutta la gara, suo vero punto forte, si è sciolta come neve al sole negli ultimi incontri. La speranza è che possa trattarsi anche nel suo caso di un rilassamento generale dettato da uno Scudetto in dirittura d'arrivo. In attesa di recuperare al meglio Stefan de Vrij, rientrato in gruppo la scorsa settimana, la società potrebbe tornare a fare delle serie valutazioni in ottica mercato in vista della prossima stagione. ARNA (POCO) LETALE >> SANCHEZ MEGLIO DI ARNA? Sappiamo da tempo che il rinnovo di Alexis Sanchez non è un tema prioritario per i dirigenti dell'Inter. Numeri alla mano, l'attaccante cileno ha disputato una quarantina di minuti in meno rispetto ad Arnautovic in questa stagione, mettendo a segno lo stesso numero di reti (4) e un assist in più (4) nel confronto con l'austriaco. Anche ieri sera, Sanchez ha dimostrato di poter fare la differenza in certe serate con la sua qualità e l'imprevedibilità nelle giocate. Se l'Inter è davvero orientata a chiudere con il cileno a fine stagione, le stesse riflessioni dovranno essere rivolte anche sul futuro di Arnautovic che ad oggi non ha fatto nulla di più rispetto all'ex Marsiglia per meritare di rimanere in nerazzurro. Anche ieri, ad esempio, l'austriaco non ha avuto un grande impatto sul match.

Cinque cose che abbiamo imparato da Inter-Cagliari 2-2

L'analisi del pareggio di San Siro

Antonio Siragusano - Autore

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