5 Gennaio 2023

Cinque cose che abbiamo imparato da Inter-Napoli 1-0

Il nostro ultimo approfondimento dopo il successo di San Siro

Edin Dzeko (@Getty Images)

Edin Dzeko

Dopo la vittoria dell’Inter per 1-0 ai danni del Napoli, come di consueto andiamo a vedere le cinque cose più importanti che abbiamo imparato dopo il successo nerazzurro.

Inzaghi si conferma un maestro nelle ‘gare secche’

Simone Inzaghi @GettyImages

Se è vero che può migliorare ancora tanto in termini di continuità all’interno di una stagione, non si può non riconoscere la grande abilità di Simone Inzaghi nelle gare da dentro o fuori. Due vittorie centrate su due finali alla prima annata nerazzurra a confermare quanto di buono già aveva fatto ai tempi della Lazio. Ma non solo, perché anche in campionato nei match davvero decisivi ha sempre dato l’impressione di saper preparare la gara come pochi. Basti pensare ad esempio al doppio incrocio in Champions League di quest’anno contro il Barcellona, due match che hanno consegnato ai nerazzurri il passaggio agli ottavi. Anche se quello di ieri sera è il manifesto perfetto del calcio di Inzaghi, una squadra finalmente attenta in difesa e allo stesso tempo spettacolare in avanti. Ai punti, avrebbe decisamente meritato un risultato più largo.

Equilibrio in difesa ritrovato

Acerbi contro Osimhen @GettyImages

Andando a vedere il ‘precampionato invernale’ svolto dall’Inter dallo scorso dicembre, questa voce non può essere un’assoluta sorpresa. Perché Inzaghi e i suoi calciatori hanno lavorato tantissimo sul riassetto della fase difensiva, mostrando i primi miglioramenti già nelle amichevoli disputate prima della ripresa del campionato. Aver avuto i tre centrali titolari a disposizione per tutto il mese scorso ha sicuramente agevolato il lavoro dell’allenatore che ieri ha messo in crisi il sistema offensivo quasi perfetto del Napoli. Oltre al contributo di centrocampisti ed esterni nella partecipazione alla fase difensiva, ad essere migliorata è soprattutto l’attenzione nei dettagli, la quale troppo spesso era mancata ad inizio anno.

L’Inter ha un organico da scudetto

Inter

Inter (@Getty Images)

Questa è la più grande consapevolezza che Inzaghi si porta dietro dal match di ieri. E qui bisogna menzionare quattro calciatori che ad inizio stagione non erano considerati dei titolari, ma che – come dimostrato benissimo ieri – dal primo minuto ci possono stare benissimo. Il primo è Matteo Darmian, forse fin troppo sprecone davanti, ma in grado di creare sempre superiorità con i suoi inserimenti e al tempo stesso di neutralizzare il talento di Kvaratskhelia. Segue Acerbi, l’acquisto più criticato dell’estate nerazzurra e ieri praticamente perfetto in marcatura contro il miglior marcatore del campionato. Ancora una volta Mkhitaryan ha strappato applausi a centrocampo per la grande armonia delle due fasi e per l’apertura che ha dato il via all’azione del gol. Infine Edin Dzeko, elegante in tutte le sue giocate, sia da suggeritore che da finalizzatore. Un attaccante eterno, del quale parleremo più avanti.

Onana è un grande portiere

André Onana @GettyImages

E’ vero, non è stata la partita più complicata da quanto il portiere camerunese è sbarcato all’Inter, ma è proprio in questi match che si vede la dimensione del grande portiere. Un solo grande intervento al minuto 90 in un match in cui fino a quel momento era stato ‘spettatore non pagante’, su conclusione potente e ravvicinata di Raspadori. Un parata in tuffo con grande reattività a salvare il risultato e proteggere i tre punti che riaprono il discorso scudetto.

Dzeko è l’attaccante di cui tutti hanno bisogno

Edin Dzeko @GettyImages

Per prima cosa un appello ai dirigenti: non sarà importante quanto quello di Skriniar, ma il rinnovo di Edin Dzeko è diventato prioritario e va chiuso il prima possibile. Non che il bosniaco sembra farsi distrarsi dalla scadenza del prossimo giugno, anzi. La partita di ieri dell’ex Roma è senz’altro tra le migliori giocate con la maglia nerazzurra, nonostante qualcuno ancora ne risulti sorpreso considerati i 36 anni di età. Ieri per l’Inter è stato il bomber che ha deciso i tre punti, ma il cigno di Sarajevo in realtà è molto di più. Perché fino a quel momento era stato soprattutto fantasista, l’uomo capace di mettere sotto porta i compagni da qualsiasi posizione. In una serata in cui i vari Lukaku, Dimarco e Darmian di centrare la porta proprio non ne volevano sapere, allora ecco che Dzeko tira fuori dal cilindro un contro movimento d’attaccante vero che manda in tilt Rahmani e trafigge con un colpo di testa violentissimo il povero Meret.

Marotta su Skriniar (Bonus)

Skriniar contro Kvaratskhelia @GettyImages

“Sono delle dinamiche tipiche del mondo del calcio, ci sono altre squadre alle prese con la stessa situazione. Stiamo negoziando con i suoi rappresentanti perché riteniamo che meriti di rimanere nel nostro organico. Da parte nostra c’è grande disponibilità, speriamo si possa arrivare ad una conclusione. Sono sempre ottimista nella vita, ma in questo caso ottimismo è anche sinonimo di realismo. Sappiamo che possiamo fare tanto, ma non possiamo fare l’impossibile”.