Cinque cose che abbiamo imparato da Inter-Venezia 1-0
L'analisi della vittoria col brivido a San Siro
DUE “RITORNI” FONDAMENTALI
San Siro ha salutato due ritorni di natura diversa, a cinque minuti di distanza l’uno dall’altro. Il primo è quello del minuto 65, da declinare alla voce “al gol” ed è di Lautaro Martinez, che non segnava a San Siro addirittura dal 28 febbraio nel 4-0 contro l’Atalanta. 249 giorni dopo l’ultima volta, il capitano è tornato a ruggire a casa sua, portandosi a quota 5 gol in campionato. Sensazione e speranza in questo caso fanno rima: il Toro sta riprendendo il feeling con la rete. Non male come segnale, considerando che parliamo del capocannoniere in carica.
A proposito di uomini fondamentali, al 70′ è tornato in campo Hakan Calhanoglu, rimasto fuori per infortunio contro Young Boys, Juventus ed Empoli. Il turco è entrato bene in campo, smistando palloni con la consueta classe unita a saggezza, oltre a sfiorare il gol evitato solo da Filip Stankovic (a proposito, complimenti). Meno bene sull’ultima azione, quando ha concesso con troppa facilità il cross ad Haps. Calhanoglu ha dimostrato una volta in più di essere la rappresentazione individuale dell’Inter tutta: straripante davanti, disattenta dietro. Ma può crescere, lui e l’Inter. Per vincere ancora.