29 Settembre 2024

Cinque cose che abbiamo imparato da Udinese-Inter 2-3

L'analisi della vittoriosa trasferta in Friuli

DIFESA, COSÌ NO

Giusto soffermarsi sull’importanza dei tre punti e su una pancia che presumibilmente non è piena (sarebbe grave il contrario, visto che l’Inter non è reduce da innumerevoli scudetti consecutivi). Sacrosanto è anche interrogarsi sui problemi in difesa che continuano a caratterizzare, almeno in Serie A, questo inizio della squadra di Inzaghi.

L’Inter ha subito 7 gol in 6 partite, effettivamente troppi, ma sorprendono in negativo alcuni svarioni inediti, almeno se rapportati alla stagione scorsa. Uno su tutti, la difesa a centrocampo in occasione del 2-3 dell’Udinese: inaccettabile subire quella ripartenza, soprattutto nel momento in cui sei in vantaggio di due gol in trasferta.

Colpisce anche la costanza con la quale i nerazzurri prendano sempre lo stesso tipo di gol: da cross e spesso con colpo di testa. È successo all’esordio con il Genoa due volte causando gli errori individuali di Sommer prima e Bisseck poi (fallo di mani), è accaduto anche a Monza su Dany Mota, nel derby con Gabbia e a Udine con Kabasele. Urge intervenire su questo e anche sul dato relativo ai gol concessi nell’ultimo quarto d’ora: l’anno scorso era una circostanza che non si verificava praticamente mai, quest’anno siamo già a 4. Nessuno ha fatto peggio dell’Inter in Serie A. Una nuova corsa scudetto può essere costruita solo correggendo queste lacune.

SCORRI SCHEDE>>>