L’Atletico Madrid è uscito da San Siro senza aver mai calciato in porta. Forse non una novità, se nelle nostre menti raffiguriamo il vecchio Cholismo da barricate (soprattutto in trasferta) e ripartenze fulminanti. Questa nuova versione dei Colchoneros, però, è ben diversa e presentando la partita vi avevamo raccontato i loro numeri: seconda squadra ad aver segnato più gol in Champions nella fase a gironi; fra le compagini che calciano di più nella competizione.
È una testimonianza, l’ennesima, della solidità difensiva di questa Inter e dell’eccezionalità dell’evento, visto che l’ultima volta con gli avversari lasciati a zero alla voce “tiri in porta” risale a quasi vent’anni fa. I clean sheets ormai non fanno più notizia: i nerazzurri sono a quota 21 in 34 partite stagionali. Nessuno, nei top 5 campionati europei, tocca queste vette.
L’aspetto che ci rende più orgogliosi, non finiremo mai di ripeterlo, è che la stragrande maggioranza delle gare senza subire gol sia figlia non degli interventi prodigiosi di Yann Sommer, ma proprio dell’incapacità avversaria di creare pericoli veri grazie alla tenuta difensiva dell’Inter. Lo svizzero ha fatto spesso e volentieri da spettatore finora, in questa prima annata a Milano. Una nota di merito particolare, oltre che a tutta la squadra perché ognuno partecipa alla fase difensiva, va a Pavard, Bastoni e soprattutto Stefan De Vrij. Non è mai facile essere un’alternativa al titolare e doverlo rimpiazzare in serate di questa importanza, contro avversari pericolosi come Griezmann e compagni.
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