Con la citata emergenza difensiva in corso, il ritorno di una certezza come Alessandro Bastoni era semplicemente vitale. L’assenza dell’azzurro era stata tamponata con Acerbi nel suo ruolo, ma non può mai essere la stessa cosa, perché le caratteristiche sono differenti.
L’azzurro si è piazzato sul suo binario, la corsia mancina, (ri)cominciando a percorrerlo avanti e indietro e dialogando attivamente con Dimarco. Perché quando parli la stessa lingua calcistica è tutto più facile. Fin dai primi minuti, Bastoni è risultato fastidiosissimo per tutta la difesa dell’Udinese con inserimenti costanti e cross a spiovere in area.
Ora capiamo perché Simone Inzaghi abbia deciso di impiegarlo dal primo minuto, nonostante fosse reduce da un infortunio. È un rischio che di solito non si prende, prediligendo l’ingresso dalla panchina. Beh, la verità è che non si trattava affatto di un rischio: il tecnico ha visto la sua condizione fisica e atletica e non ha avuto dubbi, preservandolo successivamente con l’ingresso di Carlos Augusto, diventato suo vice. Bastoni c’è, è tornato e si sente.
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