Cinque cose che abbiamo imparato da Inter-Verona 2-1
L'analisi della vittoria di San Siro
L’INTER PUÒ CAMBIARE LA STORIA
E allora, in barba ai fantasmi di due anni fa, l’Inter deve cambiare la storia e dimostrarsi più forte anche dei fisiologici timori diffusi nell’ambiente e, chissà, anche nella testa di molti giocatori che nel 2022 c’erano già. Anzi, è da lì che devono ripartire e da quello scudetto perso che ancora brucia. I vari Barella, Lautaro, Bastoni, Dimarco, Calhanoglu hanno il compito di trascinare la Beneamata verso la seconda stella.
Lo stesso Simone Inzaghi, che ha ancora appiccicato addosso quella sorta di “peccato originale”, troverebbe in questo tricolore l’unico modo per cancellare la macchia ed entrare definitivamente nella storia nerazzurra, venendo ricordato come uno dei più grandi.
L’Inter è chiamata a sfidare la storia, dunque. Deve sfidare anche quella tradizione che la vede uscire abitualmente sconfitta dai testa a testa con la Juventus per la vittoria dello scudetto. Deve lottare contro un ambiente esterno che è sempre più ostile e deve sapere che lo diventerà sempre di più, vittoria dopo vittoria. E deve esaltarsi in questo scenario. Solo così, vittorie come quelle contro il Verona potranno essere un punto di forza, da cui ripartire, e non essere derubricate a successi episodici che precedono la tipica crisi invernale. A proposito di storia. Sfidarla e batterla, prima di scriverla. Avanti, Inter.