Analisi

Cosa possiamo aspettarci da Cesar Azpilicueta all’Inter

L’Inter quest’anno si è trovata nella situazione di dover quasi rifondare un intero reparto. La fiducia ribadita a Inzaghi ha portato alla conferma della difesa a tre, con solo Alessandro Bastoni e Matteo Darmian (adattato) sicuri di restare. In questo primo mese di mercato la società si è mossa per rinnovare il contratto a De Vrij, riscattare Acerbi, acquistare Bisseck e bloccare Azpilicueta.

Manca ancora l’ufficialità, il difensore di proprietà del Chelsea ha trovato l’accordo per lasciare il club e diventare quindi un parametro zero, due parole molto apprezzate da Beppe Marotta. Lo spagnolo classe 1989 ha già un’intesa verbale con l’Inter per un contratto dalla durata di due anni. I nerazzurri sostituiscono così Skriniar e D’Ambrosio con Bisseck e Azpilicueta, abbassando anche in questo caso il monte ingaggi.

Cesar nasce a Pamplona e inizia la sua carriera nel settore giovanile dell’Osasuna, dove milita – giocando anche più di 100 presenze in prima squadra – fino al 2010. Si trasferisce poi in Francia, al Marsiglia per 6,5 milioni, e ci resta due stagioni prima di accasarsi al Chelsea campione d’Europa allenato da Di Matteo per un cifra poco inferiore ai 9 milioni. Nel 2013 arriva l’esordio con la Spagna, di cui ora è un punto fisso e con cui vanta 44 presenze e una rete.

In 10 anni con i Blues ha collezionato 508 partite, segnato 17 gol e fornito 56 assist, diventando così uno dei leader e dei punti di riferimento della rosa, oltre che il capitano. Si tratta di un giocatore molto duttile, tanto che a Londra ha cambiato diversi ruoli. Azpilicueta nasce infatti come terzino destro, ma è in grado di giocare pure come terzino sinistro, difensore centrale e di conseguenza anche come braccetto in una difesa a tre. Insomma, versatile come piace a Inzaghi.

Tra l’altro, stiamo parlando di un calciatore con una mentalità vincente: è uno che sa come si sollevano i trofei. Nella sua avventura in Inghilterra ha conquistato praticamente tutto quello che si poteva: la Champions League, due Europa League, un Mondiale per club, una Supercoppa europea, 2 Premier League, un FA Cup e una Coppa di Lega. In una squadra relativamente con poca esperienza come l’Inter, in cui ad esempio non c’è nemmeno un giocatore che vinto la Champions, può fare particolarmente comodo un elemento con questo palmares.

In aggiunta, il suo innesto da un lato può aiutare nella crescita il giovane Bisseck, che da lui può imparare i “trucchi del mestiere” e apprendere tantissimo, dall’altro permette a Darmian di tornare nel suo ruolo originale, quello di esterno destro, o comunque di poterlo utilizzare ancora di più come un jolly. Anche se, in realtà, pure lo spagnolo di fatto può fare il “tappabuchi” e adattarsi in base alle necessità.

Per chiudere, in risposta a chi giudica l’ex Chelsea come un giocatore finito e senza più nulla da dare ad alti livelli, va ricordato che ad esempio anche l’acquisto low-cost di Acerbi era stato tanto criticato e la fiducia nel pupillo di Inzaghi era veramente minima. Ma poi l’ex Lazio ha fatto parlare il campo. Ed è la stessa cosa che l’Inter e i suoi tifosi si aspettano da Azpilicueta.

Redazione Passione Inter

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