6 cose che (forse) non hai visto in Bayern Monaco-Inter
Le curiosità emerse dalla gara dell'Allianz Arena

L’Inter torna a vincere a Monaco di Baviera dopo 14 anni e mette in discesa il discorso qualificazione. Bayern Monaco-Inter, andata dei quarti di finale di Champions League è finita 2-1 per i nerazzurri grazie alle reti di Lautaro Martinez e Frattesi.
Ci sono, in generale, alcune curiosità nell’Inter che forse non tutti hanno notato, tra prestazioni individuali degne di nota e spunti di riflessione per quest’ultima parte di stagione. Eccone 6:
1) Consapevolezza tattica
L’Inter ha giocato sì una partita fatta di coraggio e determinazione, ma a spiccare è stata soprattutto la consapevolezza tattica e l’autostima mentale acquisita dalla squadra di Inzaghi. La testimonianza, come evidenziato anche dal tecnico è l’azione del 2-1: dopo il pareggio ci si poteva accontentare del pari, invece è stata imbastita un’azione palla a terra fantastica, partita direttamente dai piedi di Sommer. Inzaghi in conferenza che ha detto di non aver visto Bologna-Napoli perché stavano lavorando al video e la prestazione in campo lo ha dimostrato..
2) Sommer giocatore chiave con i piedi
Sommer è stato protagonista di 3 parate importanti e di diverse uscite, che hanno aiutato ad alleggerire la pressione del Bayern Monaco. Il portiere svizzero, però, è stato un giocatore chiave anche con il pallone tra i piedi:. è stato un giocatore chiave. Ha toccato 85 palloni, un dato enorme. Con il Bayern che impostava tanto del suo gioco sui duelli anche uomo su uomo, era importante affidarsi a lui per iniziare la fase di costruzione.
3) Thuram e Lautaro, connessione vincente
Si chiedevano le giocate da campioni a Thuram e Lautaro Martinez, e sono arrivate: assist di tacco del primo e gol di esterno del secondo. Il capitano nerazzurro è arrivato a quota 7 gol in Champions League, mai nessuno così bene dai tempi di Eto’o. Il lavoro dei due attaccanti, però, è stato fondamentale anche per aiutare la squadra. Non a caso quando sono calati loro l’Inter ha sofferto di più.
4) Bastoni e Barella nella top mondiale
In Italia si parla spesso di come non ci siano giocatori all’altezza dei top player mondiali. La gara di ieri sera dovrebbe mettere a tacere queste polemiche: Bastoni e Barella, due italiani e pilastri dell’Inter, hanno giocato una gara sontuosa, per qualità tecnica e mentale. Di giocatori come loro in Europa ce ne sono pochi, o forse non ci sono proprio.
5) Da Pandev a Frattesi
Da Pandev a Frattesi, 14 anni dopo. Nel 2011, l’ultima vittoria in Champions League di un’italiana in casa del Bayern Monaco, la decise il macedone, allo stesso minuto, l’88’, e nella stessa porta. Corsi e ricorsi storici, una vittoria scritta nel destino.
6) Kompany non ci sta
Kompany ha detto di aver visto esultare tanto a fine partita, nonostante sia solo la gara di andata. Un bel modo per caricare l’ambiente nerazzurro in vista del ritorno. Intanto deve gestire le critiche in patria, dove la scelta di Guerreiro al posto di Muller. Ci vediamo a San Siro fra una settimana!
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