3 Aprile 2025

6 cose che (forse) NON hai visto in Milan-Inter

Le curiosità emerse dal match di San Siro

Gol di Calhanoglu in Milan-Inter

Il giorno dopo l’1-1 del derby di Coppa Italia tra Milan-Inter, nel match di andata delle semifinali di Coppa Italia, avanziamo alcune considerazioni rispetto a visto nel corso del match di San Siro. E’ vero che le assenze nell’organico di Simone Inzaghi erano diverse, ma la prestazione della formazione nerazzurra è stata senz’altro positiva ed avrebbe potuto meritare anche qualcosa in più rispetto al pareggio finale.

In vista del ritorno che si disputerà il prossimo 23 aprile, andiamo a vedere sei cose che probabilmente non si sono viste nel derby Milan-Inter di ieri sera (QUI GLI HIGHLIGHTS DI MILAN-INTER).

1) Molti parlano di una partita equilibrata e di un pareggio giusto, ma i numeri raccontano un’altra storia. L’Inter ha dominato sotto diversi aspetti: 1,55 expected goals contro 0,86 del Milan, 18 tiri a 12 e un possesso palla schiacciante del 63%, con un picco del 69% nel primo tempo. Inoltre, Maignan è stato chiamato a compiere ben 7 parate, segno della pressione costante esercitata dalla squadra di Inzaghi.

Se da un lato il pareggio può essere considerato un buon risultato, è l’Inter a uscire con più rimpianti, avendo dimostrato la propria superiorità. Resta però il dato che il Milan, nonostante le difficoltà, continua a essere un avversario capace di creare pericoli con poco sforzo, anche grazie alla maggiore applicazione messa in campo in queste partite.

2) Il Milan ha impostato la partita con grande ordine, specialmente all’inizio. L’assenza dei nostri esterni titolari – Dumfries e Dimarco – ha portato i ragazzi di Conceicao a chiudere centralmente, creando densità in mezzo al campo e costringendoci ai lanci lunghi. Il nostro centrocampo ha faticato a costruire, anche perché gli attaccanti non erano al meglio, in particolare uno stanco Thuram.

A pesare è stata soprattutto la prestazione negativa di Frattesi, che ha offerto una prova nettamente inferiore rispetto alla sfida contro l’Udinese: 8 palloni persi, nessun duello vinto su 5 tentati, solo 21 tocchi e un misero 67% di passaggi riusciti. Anche Barella ha avuto qualche difficoltà, nonostante resti sempre un riferimento per intensità e recuperi: 8 palloni riconquistati, il doppio del secondo migliore in campo. L’ingresso di Mkhitaryan e Zalewski ha dato nuova linfa alla squadra e dopo il gol del pareggio l’Inter ha finalmente trovato ritmo e intensità.

3) Un dettaglio interessante riguarda la distribuzione del gioco: l’Inter ha toccato più del doppio dei palloni sulla fascia sinistra rispetto alla destra. La necessità di contenere Theo Hernandez e Leao ha portato la squadra a sbilanciarsi, senza mai attaccare con convinzione Theo dopo la sua ammonizione. L’assenza di Dumfries si è fatta sentire, con un Bisseck timido e un Pavard che si è spinto in avanti solo nella seconda parte di gara. Darmian, schierato da quinto, ha faticato a incidere a questi livelli, anche considerando il recente rientro dall’infortunio e le condizioni non ottimali dei compagni.

4) Simone Inzaghi aveva già anticipato la situazione difficile legata agli infortuni e la partita ha confermato queste problematiche. Alcuni calciatori non erano al meglio e la squadra ha dovuto fare i conti con diverse assenze pesanti. La gestione delle risorse sarà fondamentale nelle prossime settimane, soprattutto in vista del ritorno e degli impegni cruciali in campionato e in Europa.

5) Tra gli spettatori erano presenti nomi di spicco come Vincent Kompany e Medhi Benatia, anche se per ragioni diverse. Il tecnico del Bayern Monaco, ad esempio, ha voluto seguire dal vivo l’Inter per cogliere quante più indicazioni possibili in vista del doppio impegno dei quarti di Champions League contro i nerazzurri. L’ex difensore, oggi direttore sportivo del Marsiglia, potrebbe aver incontrato i dirigenti interisti per Luis Henrique, nome bollente del mercato.

6) Un’altra nota da sottolineare riguarda Hakan Çalhanoglu che in silenzio sta costruendo una stagione straordinaria: il centrocampista turco è già arrivato a quota 10 gol, confermandosi come una pedina fondamentale nello scacchiere di Inzaghi.

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Autore:
Antonio Siragusano

Antonio Siragusano, classe 1995, fa parte della redazione di Passione Inter dal 2017, di cui ne è responsabile editoriale dal 2024. Laureato in Editoria, Culture della Comunicazione e della Moda, dal 2021 è iscritto all’Ordine dei Giornalisti. Appassionato di telecronache e calciomercato, scrive di Inter da quasi dieci anni.