Analisi

4 COSE che abbiamo imparato dalla quinta amichevole dell’Inter

Sperava in una serata diversa Simone Inzaghi, dopo il pareggio in extremis strappato contro il Pisa. Invece, la sua Inter incappa in un’altra amichevole complessa e cade 2-0 contro l’Al Ittihad. Se il risultato conta poco in questa fase, a far riflettere deve essere sicuramente la prestazione vista all’U-Power Stadium di Monza.

Niente allarmismi, va chiarito subito. La preparazione è ancora in atto e le amichevoli servono principalmente a mettere minuti nelle gambe. Nei prossimi giorni i carichi di lavoro cambieranno, in vista dell’esordio in Serie A, e anche la brillantezza dovrebbe migliorare. Nel frattempo, Andiamo quindi a vedere le quattro cose che abbiamo imparato dalla quinta amichevole dell’Inter.

1) Condizione e ritmi balneari

L’Inter scesa in campo contro l’Al Ittihad aveva tanti giocatori in campo che sono tornati ad allenarsi in ritardo rispetto all’inizio della preparazione. E si è visto: lenta e compassata per tutta la gara, la squadra di Inzaghi non è mai riuscita ad accelerare ed è incappata in diversi errori di precisione, anche banali. La condizione, in sostanza, è ancora quella che è, ma conferma dei segnali che si erano intravisti nei rari momenti di ombra della scorsa stagione: questa Inter ha bisogno di essere al massimo fisicamente per esprimersi al meglio. Dovrà essere bravo Inzaghi, allora, a gestire le energie nel corso di una stagione che sarà molto lunga e faticosa.

2) Equilibrio precario

Se le gambe non girano a risentirne non è solo la qualità del gioco con il pallone. L’Inter dell’U-Power Stadium è parsa una squadra scollata, senza la possibilità a livello atletico di mantenere le giuste distanze tra i reparti. La conseguenza? Voragini tra le linee, con poco movimento senza palla, che hanno permesso all’Al Ittihad di mettere in crisi il possesso nerazzurro e di lanciarsi in transizioni in grado di bucare una difesa troppo scoperta, come raramente si era visto negli ultimi mesi. La sensazione è che le difficoltà fisiche siano le responsabili di questa fragilità, ma solo le prossime uscite potranno dare una risposta.

3) Dove sono gli attaccanti?

Lautaro Martinez è tornato ad Appiano Gentile, ma non era a disposizione, mentre Taremi e Arnautovic sono infortunati. Cosa resta dell’attacco dell’Inter? Un Thuram ancora bisognoso di allenamenti per ritrovarsi e un Correa, già ampiamente fuori dal progetto, fischiato e ai limiti del dannoso. Tanto che Salcedo, anche lui poco più che una comparsa, dà la sensazione di essere di un altro livello rispetto all’argentino. In attesa che qualcosa si sblocchi sul mercato e che la Thu-La possa tornare al meglio, ad oggi l’attacco dell’Inter appare molto, troppo spuntato.

4) Bisseck sempre più una certezza

Nella grigia serata brianzola, a dare un po’ di serenità in casa nerazzurra ci ha pensato il solito Bisseck. Il tedesco è una delle certezze del precampionato interista e anche in una serata difficile ha saputo cavarsela, mostrando buona propositività e capacità di intervenire con prontezza. Non è stata la migliore prestazione di queste amichevoli, ma il classe 2002 ha saputo comunque confermare i segnali di crescita visti fin qui.

Enrico Traini

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