FOCUS – Profondo nerazzurro: le 5 mosse per rialzarsi
L'Inter sta vivendo il momento più complicato della stagione: il derby si avvicina e serve rialzarsi in fretta per riprendere la giusta rotta. Vediamo insieme quali potrebbero essere le 5 mosse per uscire da questo periodo negativo.Buio, buio totale, in casa Inter si è spenta la luce. Da Inter-Lazio in poi nella squadra nerazzurra è svanito quel sacro fuoco che sembrava animarla fin dall’esordio contro l’Atalanta.
La brutta sconfitta subita allo Juventus Stadium, unita alle deludenti prestazioni inanellate nel mese di gennaio, costituiscono più che un indizio, una vera prova: siamo in netto calo ed è necessario fare qualcosa per evitare il crollo. Vediamo nel dettaglio 5 punti che Mancini in primis, e la società, dovrebbero tener a mente per riprendere il lavoro interrotto a dicembre:
UNDICI TITOLARE – Nella prima parte della stagione, il segreto (o presunto tale) di Mancini era stato quello di riuscire nell’impresa di coinvolgere tutti gli elementi presenti in rosa. Questo intento si traduceva in un turnover sfrenato, con calciatori che uscivano ed entravano nell’undici titolare senza un’apparente logica. Tale gestione poteva sembrare azzardata, ma nei fatti ha portato ad ottimi risultati: chiunque giocava, rendeva al massimo e dava il 100% per la causa nerazzurra. Ad un certo punto però, la magia che si era creata, ha terminato i suoi effetti: la continua rotazione ha cominciato a far rima con confusione.
Siamo quasi arrivati al mese di febbraio e non abbiamo la più pallida idea di quella che potrebbe essere la formazione titolare dell’Inter. Si tratta di un problema grave, al quale Mancini deve al più presto trovare un rimedio. Ogni squadra che si rispetti ha almeno 8-9 calciatori fissi, con 1-2 elementi al massimo che ruotano a seconda di infortuni, condizione fisica, caratteristiche dell’avversario etc. Avere almeno 8-9 titolari fissi aiuterebbe a trovare quegli automatismi che finora sembrano una pia illusione.
MODULO FISSO – In questo caso si potrebbe tranquillamente copiare e incollare il paragrafo precedente. Mancano pochi giorni a febbraio e ipotizzare con ragionevole certezza il modulo con il quale l’Inter scenderà in campo è diventata un’impresa per pochi eletti, un pò come le estrazioni del lotto. Si tratta di un limite importante, che impedisce alla squadra di avere un’organizzazione collaudata e dei movimenti preordinati. Stabilire un modulo di riferimento e attuarlo con continuità dovrebbe essere uno dei buoni propositi di Roberto Mancini per i prossimi quattro mesi.
RISTABILIRE LE GIUSTE GERARCHIE – La mancanza di un undici base e di un modulo di riferimento porta Mancini a mischiare continuamente le carte, compiendo delle scelte che a volte paiono poco comprensibili. Da anni le corsie laterali difensive rappresentano un reparto non di primissimo livello: molti infatti sono i calciatori succedutisi nel ruolo di terzino, senza che mai nessuno riuscisse a convincere fino in fondo. Se a destra il titolare sembra essere diventato a tutti gli effetti D’Ambrosio, calciatore che di certo non ruba l’occhio, ma in grado di garantire buona affidabilità, i problemi più gravi si registrano sulla corsia sinistra.
Su quella fascia infatti, Mancini sta alternando Telles e Nagatomo, anche se le prestazioni fornite dai due calciatori appaiono molto diverse. Il terzino brasiliano si sta dimostrando un elemento molto valido in fase offensiva e sufficientemente attento in quella difensiva. Di certo è da considerarsi il miglior terzino presente in rosa. Nagatomo invece continua a palesare quei limiti che lo stanno accompagnando fin dal giorno in cui ha cominciato ad indossare la maglia nerazzurra.
Se dunque si vuole uscire da questo momento così complicato, lo si faccia partendo dalle basi: schierare i calciatori migliori sembra un ottimo punto di partenza ed Alex Telles è indubbiamente uno di questi.
CERCASI CENTROCAMPISTA – Con la partenza di Guarin, i centrocampisti a disposizione di Roberto Mancini sono 4 (Medel, Melo, Brozovic e Kondogbia), più il giovane Gnoukouri. E’ evidente come nel reparto nevralgico del gioco la coperta sia troppo corta e sarebbe auspicabile l’acquisto di un altro interprete in grado di fornire al tecnico di Jesi un’alternativa in più.
Se in questa sessione di mercato non dovesse arrivare nessun centrocampista, Mancini sarebbe costretto a virare con decisione sul 4231 o sul 442, pur avendo a disposizione solo 2 veri esterni di ruolo: Perisic e Biabiany. Ljajic e il quasi interista Eder, potrebbero adattarsi a coprire il ruolo di esterno – il serbo lo ha già fatto in stagione – ma si continurebbe a perpetrare quella che ormai sta diventando una cattiva abitudine in casa Inter: impiegare i calciatori fuori ruolo, depotenziandoli pesantemente.
La speranza dunque è che Ausilio riesca a regalare a Mancini un altro centrocampista, in modo da consentirgli di adottare una sorta di 4-3 e fantasia, con il tridente o il trequartista a seconda delle circostanze, nel tentativo però di dare alla squadra una certezza sulla quale lavorare: il centrocampo a 3.
Inoltre si eviterebbe ai tifosi dell’Inter di assistere nuovamente allo spettacolo offerto dal trio Medel, Melo, Kondogbia, privo di qualità e assolutamente non proponibile ad alti livelli.
VALORIZZARE EDER – L’attaccante della Sampdoria arriverà con ogni probabilità all’Inter su esplicita richiesta di Roberto Mancini. Senza disquisire sul fatto se quella dell’attaccante fosse necessariamente la prima casella da riempire nel mercato di gennaio, non si può negare che Eder stia vivendo una stagione di grazia con la squadra ligure, riuscendo a realizzare ben 12 gol. All’Inter l’italo brasiliano porterà i gol – o almeno viene acquistato per farlo – e dunque diviene assolutamente fondamentale metterlo nelle condizioni di rendere al massimo delle sue potenzialità. Per valorizzarlo, Mancini dovrà impiegarlo nel ruolo di seconda punta accanto a Icardi, magari con Ljajic trequartista, oppure nel tridente in un 433. Per poterlo fare però servirebbe un altro centrocampista, e qui torniamo al paragrafo precedente.
Abbiamo dunque elencato i 5 punti chiave che andrebbero tenuti presenti per rimettere la nave interista nella giusta rotta, ben consapevoli di un dato tutt’altro che irrilevante: l’Inter è pienamente in corsa per centrare quello che era il suo obiettivo stagionale – la qualificazione alla prossima Champions League – e da questa certezza si deve ripartire, nella speranza che Mancini possa dare un gioco ed un’identità alla squadra, gioco e identità che in questo momento sono gli assenti ingiustificati della stagione nerazzurra.