Due attaccanti, due Inter diverse: Correa e Belotti verso la volata finale
Esiste una scelta giusta?Joaquin Correa e Andrea Belotti sono entrambi ad un bivio della propria carriera. Entrambi desiderosi del salto di qualità e ormai ai minimi storici del rapporto con i propri rispettivi club, sono entrambi nelle mire dell’Inter, alla ricerca di almeno un attaccante per rinforzare il reparto offensivo. Date le ristrettezze economiche dei nerazzurri però, solamente uno di loro alla fine approderà alla corte di Simone Inzaghi. Eppure, pur essendo entrambi due attaccanti, la squadra Campione d’Italia cambierebbe totalmente faccia.
Dal punto di vista di Inzaghi la scelta migliore è sicuramente l’argentino della Lazio. Correa infatti garantirebbe velocità, imprevedibilità e dribbling, proprio quello in cui la sua Inter, al momento, pecca. Correa inoltre conosce perfettamente il credo tattico e calcistico del neo tecnico interista. Il suo arrivo però, poto che Edin Dzeko non potrà giocare tutte le partite, impone a Lautaro di diventare più una prima punta, in grado di sopperire, almeno in parte, alle inevitabili assenze del colosso bosniaco. In tal senso Lautaro, nonostante la stazza non certo imponente, ha già dimostrato ampiamente di sapersi far valere, sia spalle alla porta che nel gioco di sponda. Anche nel gioco aereo, grazie ad uno stacco imperioso, riesce a “mangiare” diversi centimetri anche ai difensori più alti. Un po’ alla Aguero, centravanti atipico dal baricentro basso, il Toro può diventare una boa centrale comunque valida, con Correa o Sanchez a ronzargli intorno.
Trattare con Lotito però, specie dopo gli sgarbi, veri o presunti, degli ultimi anni (Pandev, De Vrij e infine anche Simone Inzaghi) è molto complicato. E l’Inter, nonostante le cessioni di spicco, non può investire in maniera spropositata: anche i 35 milioni richiesti dalla Lazio per Correa, forse tantini tra l’altro considerati i problemi fisici del calciatore, sono uno scoglio difficile da superare. Ecco perché Marotta sta lavorando ad un piano B.
Un piano B che però stravolgerebbe la conformazione dell’attacco. Belotti infatti è un centravanti puro, vecchio stampo. Molto meno tecnico di Dzeko, abile nel gioco aereo e nelle “battaglie” in area di rigore. Fatto per dare e ricevere botte dai difensori avversari. Il suo arrivo risolverebbe il problema vice Dzeko, essendo tagliato proprio per quel ruolo, ma riaprirebbe invece il fronte seconda punta e imprevedibilità. Costringendo così Lautaro Martinez ad allontanarsi dalla porta e a girare attorno all’area, facendo da spalla alla prima punta. Un ruolo che ha già fatto egregiamente ma che, forse, lo limita. Inoltre l’Inter sarebbe ancora piuttosto svantaggiata dal punto di vita delle ripartenze e della superiorità numerica, arma che può tornare utile con avversarie brave a chiudersi in maniera compatta.
Insomma, le prossime 48-72 ore, a seconda di chi completerà la rosa di Simone Inzaghi, potrebbero essere decisive per il prosieguo della stagione. Forse non c’è una scelta giusta o una scelta sbagliata, se non per chi arriva dal futuro. Nessuno può sapere chi sarà l’uomo del destino, chi indirizzerà per il meglio il futuro a breve termine dell’Inter. Ma una cosa è certa: il mercato nerazzurro, dopo gli infortuni di Zapata e Thuram, è di fronte a una sliding door imponente. Starà a Marotta fare, come spesso fatto in passato, la scelta migliore.