Risulta evidente come, a parte nelle ultime due annate che sono state piuttosto travagliate, Dybala non sia un giocatore perennemente rotto come vogliono far credere alcuni. Certo, sono emerse delle fragilità strutturali importanti, ma non gravi come si vuole far credere. Tolta la stagione scorsa infatti, è sempre riuscito a mantenere minutaggi discreti e a giocare un elevato numero di partite. Quella in corso, ancora da terminare, non fa molto testo, con i problemi relativi al rinnovo che potrebbero avere indirettamente allungato i tempi di recupero per infortuni di minore entità. Una cosa è certa: tra Correa e Sanchez a mezzo servizio per gli infortuni, forse è meglio a questo punto avere in rosa un Dybala a singhiozzo che, quando è in campo e non in infermeria, accende molto spesso la luce con giocate da fuoriclasse.
I numeri infatti parlano chiaro: tra reti, assist e soprattutto passaggi chiave e dribbling, la Joya può dare molto ad una squadre tremendamente prevedibile ed ancorata ad un solo modo di costruire l’azione. Manca fantasia, proprio quella che può dare Dybala.
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