CHE FINE HA FATTO – Alvaro Pereira, il terzino soffiato al Napoli mai esploso in nerazzurro
30° appuntamento con la rubrica settimanale di Passioneinter.comChe fine ha fatto” è la rubrica settimanale di Passioneinter.com che tratterà i vari giocatori transitati in nerazzurro che sono poi finiti nel dimenticatoio, raccontando come è proseguita la loro carriera una volta andati via dall’Inter.
Oggi è il turno di Alvaro Pereira, il terzino sinistro arrivato nel 2012 dal Porto per 12 milioni dopo averlo soffiato al Napoli nella sfortunata stagione del tecnico Andrea Stramaccioni.
Dopo averlo visionato per una stagione, Marco Branca decide che Alvaro Pereira è l’acquisto giusto per l’Inter, e così decide di acquistarlo per 12 milioni dal Porto. Approdato in nerazzurro il 27 agosto 2012, il “Palito” fa il suo esordio con la maglia nerazzurra il 2 settembre, nella gara persa 1-3 contro la Roma di Zeman. Le prime partite con la Beneamata non sono incoraggianti per l’uruguayano, che sforna prestazioni con più ombre che luci, diventando ben presto una seconda scelta per il tecnico romano, che gli preferisce Yuto Nagatomo sull’out di sinistra. Nello sfortunato mese di dicembre però l’Inter è colpita da una serie clamorosa di infortuni, che non risparmiano neanche il giapponese, e Stramaccioni è quasi costretto per mancanza di alternative a puntare su Pereira come titolare fisso a sinistra. Sarà titolare in quasi tutte le partite della seconda parte di stagione, ma con prestazioni tutt’altro che convincenti, tant’è che nella stagione successiva non viene quasi mai considerato da Mazzarri, che nel suo 3-5-2 vede più Jonathan e Nagatomo sulle fasce.
Nel gennaio 2014 infatti viene ceduto dall’Inter in prestito con diritto di riscatto al San Paolo, e chiude la sua esperienza nerazzurra con 47 presenze e un solo gol segnato.
SAN PAOLO – All’esordio con il San Paolo trova subito il primo gol, peccato però che sia nella porta sbagliata. Non inizia certamente al meglio l’avventura in Brasile per il Palito, ma il nazionale uruguayano riesce a riprendersi alla grande, il campionato brasiliano sembra sposarsi perfettamente con il suo tipo di gioco. Il tecnico della squadra carioca crede molto nelle sue qualità, schierandolo sempre titolare quando disponibile, e a fine stagione Pereira ripaga la sua fiducia vincendo meritatamente il premio di miglior terzino del campionato.
Con le sue buone prestazioni Alvaro convince il club a pagare all’Inter i 7 milioni per il riscatto, ma a fine stagione Pereira per motivi personali decide di chiudere la sua esperienza in Brasile, e chiede di essere ceduto all’Estudiantes, che lo acquista con la formula del prestito con diritto di riscatto fissato a 3 milioni. Diritto che diventa obbligo nel caso l’uruguagio giochi almeno il 40% delle partite. Racconterà poi il calciatore che la scelta di andare all’Estudiantes è dovuta al fatto che la moglie è argentina, originaria di La Plata, e la sua primogenita è nata lì durante la Copa America 2011. Ha così inizio la seconda avventura sudamericana per il terzino ex Inter.
ESTUDIANTES – Pereira in Argentina resta per una stagione e mezza, offrendo prestazioni niente male, giocando 34 gare e segnando 2 reti, ma il livello del campionato argentino non lo soddisfa, vuole provare a rimettersi in gioco e tornare in Europa. Così accetta la corte del Getafe, che lo acquista in prestito, e per lui è già tempo di una nuova esperienza, questa volta in Spagna.
GETAFE E CERRO PORTENO – La breve parentesi in Spagna dura solo 6 mesi, dove il Palito vede il campo con il contagocce. Saranno solo 6 infatti le presenze in campo per l’uruguayano, e a fine stagione si ritrova di nuovo con le valigie in mano. L’Estudiantes non accetta di farlo tornare dopo la sua decisione di lasciare il club, e lo gira in prestito, l’ennesimo della sua carriera, questa volta al Cerro Porteno, in Paraguay, dove milita ancora adesso, guardando le partite più dalla panchina che dal campo.
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