Focus – Andrejolly
Focus odierno dedicato a Marco Andreolli, prezioso ma "dimenticato" difensore nerazzurro, pronto a riprendersi l'Inter dopo l'infortunio di SivigliaPresente ed utilizzata in svariati giochi di carte, la figura del jolly ha sempre suscitato curiosità ed interesse: riportando testualmente la definizione che ne dà Wikipedia, lo stessa può essere usata “In sostituzione di una qualsiasi carta specifica richiesta dalle regole in un certo contesto di gioco. In altri giochi può avere caratteristiche diverse, ma quasi sempre gli è associata qualche eccezione importante alle regole generali del gioco“. La difesa nerazzurra, in un momento tutt’altro che positivo, continua a subire troppe reti, tanto in casa quanto in trasferta. I 32 gol subiti tra Campionato ed Europa League gettano parecchie ombre sia sul rendimento generale del reparto, apparso fragile e poco compatto, che su quello dei singoli, su un livello di rendimento abbondantemente inferiore a quello di 365 giorni fa, punti di forza della squadra allenata da Mancini, forte praticamente degli stessi interpreti. Si è variato tanto, sia nel modo di interpretare l’idea di reparto che nella scelta dei singoli, ma nessuna delle due soluzioni ha particolarmente pagato fino a questo momento. La situazione sembra essere così poco rosea che ci si è già da un pezzo proiettati alla sessione invernale di calciomercato in attesa del salvatore del reparto incriminato, il Godot della difesa, soluzione estrema e che, soprattutto in una sessione dove è particolarmente complesso acquistare giocatori veramente in grado di fare la differenza, apre le porte a rischi anche economici che in questo momento non pare particolarmente logico correre.
Nell’alternarsi compulsivo alla ricerca dell’equilibrio perfetto, ha trovato pochissimo spazio Marco Andreolli, reduce da un infortunio gravissimo che ha compromesso quasi del tutto la sua passata stagione con la maglia del Siviglia. La lacerazione del tendine d’Achille, ha per onor di cronaca escluso il giocatore fino a poche settimane dall’inizio di dicembre, mese in cui l’ex Chievo Verona ha collezionato la sua prima presenza in nerazzurro per la stagione 2016/2017. Prestazione di tutto rispetto, come terzo centrale di destra in una difesa a tre che ha concesso pochissimo allo Sparta Praga, squadra vincitrice del girone di Europa League dei nerazzurri. Non è la prima volta che Andreolli, chiamato in causa dopo tanta panchina e nel silenzio generale, si sia reso protagonista di prestazioni di buon livello: già quasi due anni fa, ai tempi delle primissime battute del Mancini-bis, il difensore di Ponte dell’Olio inanellò tre buone prestazioni consecutive a cavallo tra l’inizio e la fine del mese di gennaio, alle quali non riuscì a dare continuità a causa dell’ennesimo infortunio che pose fine alla sua stagione interista, terminata poi tra infermeria e panchina.
A metà tra quella stagione e la attuale, la parentesi in Andalusia con la maglia del Siviglia, terminata nel mese di novembre, dopo un positivissimo inizio, a causa dello stesso infortunio che ne ha compromesso parte di quella attuale. I primi due mesi nella Liga misero in mostra un centrale sicuro ed affidabile, capace di costruire un interessante duo con un’altra ex conoscenza della Serie A e di Milano, il francese ex Milan Adil Ramì, scompostasi sul più bello proprio a causa dell’infortunio dell’italiano. Il rientro alla casa base interista ha regalato ai tre allenatori dell’attuale rosa interista il classico giocatore con un asterisco accanto, da valutare chissà quando e con che prospettive. Andreolli, da meticoloso e paziente professionista, ha lavorato in silenzio aspettando il proprio turno dopo un anno di stop, giocando una gara positiva che sa tanto di monito in vista delle prestazioni future.
In apertura parlavamo del jolly inteso come carta alternativa a disposizione dell’abile giocatore, capace di sfruttarla nel modo giusto per trarne un vantaggio: Andreolli o, nel nostro caso, Andrejolly, può essere una possibile soluzione, anche soltanto parziale, ai problemi di un reparto in difficoltà. Come ogni buon jolly che si rispetti, può ribaltare le soluzioni iniziali di gioco, imponendosi, oltre che come partner del sempre più “incompreso” Miranda, come possibile terzo difensore di destra in una eventuale difesa a tre, soluzione provata da Pioli nella sperimentale gara di Europa League dalle quali ha ricevuto indicazioni positive da parte del numero due e, per l’occasione, capitano nerazzurro. Un intero anno di stop non può ovviamente garantire una soluzione immediata a tutti i problemi della difesa nerazzurra, che, come testimoniato dalla stessa gara contro lo Sparta Praga, può contare su Andreolli per poco più di un tempo, come normale sia per ogni professionista fermo ai box per un periodo di tempo così lungo. In attesa del pieno recupero, può comunque essere un prezioso ricambio anche a gara in corso, soprattutto in ottica difesa a tre ed alla luce dell’infortunio di Medel, candidato principale al ruolo di terzo difensore in caso di terzetto.
Pescato il jolly dal mazzo, serve giocarlo nel momento giusto. La carta Andrejolly, più preziosa di quanto possa sembrare a prima vista, non può essere ignorata.