Focus – Aspettando Joao Mario
Focus odierno dedicato all'esordio in nerazzurro del portoghese Joao Mario, arrivato all'Inter dopo un'estate travagliata...La lunga sosta e la chiusura del calciomercato hanno contribuito ad aumentare la voglia di Inter da parte dei tanti (curiosissimi) tifosi nerazzurri di tutto il mondo. E’ stata l’estate del cambio allenatore, l’estate del primo mercato diretto dalla nuova proprietà, l’estate della telenovela Joao Mario. Il portoghese, dopo essere stato uno dei protagonisti della rivelazione Portogallo ad Euro 2016, ha sposato la causa nerazzurra dopo una trattativa lunga praticamente un’intera estate: complice anche l’exploit nella competizione continentale, le trattative tra gli uomini mercato nerazzurri e quelli dello Sporting Lisbona sono state più complesse del previsto, rimandando costantemente il buon esito dell’operazione fino alla fumata bianca arrivata quasi sul gong. Alla notizia del passaggio in nerazzurro, la tifoseria interista si è divisa su due fronti: da una parte gli scettici, poco convinti dall’oneroso investimento (quantificabile in circa 40 mln di euro) necessario a portare il portoghese all’ombra della Madonnina, dall’altra, i folgorati sulla via francese dalle giocate del lusitano, capace di farsi notare anche in match particolarmente delicati, su tutti la finale contro i padroni di casa di Pogba e compagni.
La presentazione in grandissimo stile in occasione del pre Inter-Palermo, lascia trasparire la volontà nerazzurra di eleggere Joao Mario come uno dei nuovi leader tecnico-tattici della nuova Inter, ormai stabilmente orientata verso l’acquisto di giocatori di prospettiva, utili tanto nell’oggi quanto nel domani. Risulta però doveroso non pretendere tutto e subito dal nazionale portoghese, reduce da un concetto di calcio differente da quello italiano e non collaudato neppure in campionati diversi da quello lusitano, caratterizzato da un minore approccio tattico in fase difensiva ed una maggiore ampiezza degli spazi a disposizione, tutti elementi capaci di esaltare particolarmente le caratteristiche del neoacquisto nerazzurro, tra i più efficaci dell’intero contesto portoghese. Durante la propria maturazione in patria, il prodotto del vivaio dello Sporting ha dimostrato di poter essere una pedina utile in più zone del campo, come confermato dallo stesso allenatore de Boer durante il corso della conferenza odierna:”Credo che Joao Mario sia un centrocampista completo: può giocare sia da mezz’ala che da esterno in un 4-4-2 mentre nel 4-3-3 può giocare sia in posizione offensiva che difensiva. Per me è un giocatore completo e può giocare ovunque” (QUI il resto della conferenza). Esterno o centrocampista, volto sia alla fase offensiva che a quella difensiva, ma qual è la collocazione che maggiormente ne esalta le caratteristiche? Il percorso della Nazionale portoghese dimostra che, in realtà, Joao Mario riesce ad essere utile in praticamente tutte le zone del campo: questione di tecnica di base elevata, ma anche e sopratutto di un grande movimento senza palla che gli consente di essere sempre l’uomo giusto al posto giusto. Può essere l’uomo in grado di avviare la manovra nerazzurra? Decisamente no: in virtù del grande dinamismo che lo porta a svariare su più fronti, equivarrebbe al chiedere al lusitano la luna. Particolarmente interessante, in ottica 4-3-3, risulterebbe invece l’impiego da mezzala destra con licenza di scambio di posizione con l’esterno di ruolo, capace di garantire maggiore imprevedibilità nell’uno contro uno, elemento venuto meno durante la scorsa stagione, quantomeno nella corsia non occupata dal Perisic della seconda metà del torneo. Il camaleontismo tattico di Joao può essere una scoperta di gara in gara, partita dopo partita, azione dopo azione. Già dall’esordio di domani sarà possibile collezionare i primi tasselli necessari a costruire il quadro generale del giocatore, atteso ma non ancora minimamente inquadrato all’interno del contesto Inter. Basterà a convincere gli scettici?