In molti quando la seconda urna di Nyon ha assegnato all’Inter il Liverpool, hanno sospirato rassegnati. L’ennesima corsa che finisce troppo presto, troppo forti i Reds. Quello di cui pochi hanno tenuto conto è che, al di là delle dichiarazioni di facciata, anche agli inglesi non è andata affatto bene. I nerazzurri infatti, tolto il PSG dei paperoni, era in assoluto la peggiore seconda da pescare, quella che potrebbe dare più gatte da pelare. E anche Klopp lo sa. Ecco perché l’Inter, a prescindere da come andrà il doppio confronto, non è assolutamente battuta in partenza.
Fin qui l’Inter ha dimostrato di poter fare gol a qualsiasi squadra incontrata, sia in Serie A che Champions. I nerazzurri hanno realizzato 52 gol in 23 partite. E anche contro il Real Madrid – unica squadra in cui la formazione di Inzaghi è rimasta a secco – ha comunque avuto un dato di 3.2 XG in due match. La caratteristica, dunque, da cui deve partire l’Inter è quella del gol. Il Liverpool ha subito 19 gol in 22 partite. Non una difesa completamente impenetrabile. Insomma, l’Inter può fare gol a questo Liverpool, specie se da qui a febbraio qualcosa dovesse cambiare alla voce infortuni. I Reds infatti, pur avendo elementi validissimi, sono piuttosto soggetti a problemi fisici.
A differenza dell’Inter poi, i Reds vedranno partire tre giocatori per la Coppa d’Africa. E non giocatori qualunque: Sadio Mané, Mohamed Salah e Naby Keita. I primi due hanno preso parte a tutte le partite del Liverpool e c’è incertezza sulle condizioni in cui torneranno dalla competizione africana. Tema che preoccupa gli stessi tifosi del club inglese, preoccupati soprattutto per eventuali acciacchi riportati durante la competizione.
La squadra di Inzaghi, che comunque arriverà alla gara di andata dopo un tour de force clamorosamente complesso in campionato, è però in un momento di forma incredibilmente buono e non vedrà nessuno dei propri giocatori partire per il torneo africano. Quindi, seppur con l’incognita infortuni sempre dietro l’angolo con tanti impegni ravvicinati, non rischia di incappare in nessun calo di condizione clamoroso dovuto a un evento tanto probante come la Coppa d’Africa.
Da non sottovalutare poi l’equilibrio ottenuto dagli uomini di Inzaghi post Lazio. Il tecnico ha lavorato moltissimo sui movimenti e sulle marcature preventive e ora i nerazzurri sbandano molto meno in contropiede, nonostante e sgroppate offensive di Bastoni e Skriniar. Brozovic all’occorrenza scala praticamente a fare il secondo centrale, mentre Perisic e Darmian o Dumfries tagliano in diagonale andando a fare praticamente i terzini. Un’organizzazione quasi perfetta, come raccontano anche i 4 clean sheet consecutivi in campionato con un Handanovic quasi disoccupato.
Se è vero che la squadra di Inzaghi rischia di perdere Barella per l’intero turno degli ottavi, è altrettanto vero che la società potrebbe muoversi per acquistare un rinforzo per sopperire alla sua mancanza. Nandez su tutti. Anche se l’Inter ha dimostrato di avere una profondità di rosa tale che ci si può permettere un turnover (ragionato) in campionato in vista del big match di Champions League. Con il gol di Sanchez, infatti, i nerazzurri sono arrivati a quota 15 marcatori diversi in Serie A. Tuttavia, contro una squadra come il Liverpool che fa del pressing e della rapidità la propria arma migliore, siamo sicuri che Vidal o Gagliardini possano fornire il giusto apporto alla gara?
Ecco perché la squalifica di Barella, magari unica a una cessione a gennaio dello scontento Vecino, potrebbe facilitare l’arrivo dell’uruguagio del Cagliari, pedina molto più simile per caratteristiche ed agonismo al numero 23 nerazzurro. Per quanto non abbia l’esperienza internazionale di Vidal, almeno nel doppio confronto di Champions potrebbe mostrarsi molto più funzionale, soprattutto in fase di contenimento e ripartenza.
I due match contro i Blancos hanno dimostrato che l’Inter ha bisogno di fare un ulteriore step contro le regine d’Europa: ma allo stesso tempo ha evidenziato la qualità del gioco di Inzaghi, assente nemmeno contro il Real Madrid. I nerazzurri giocano con tutti e, fin qui, non hanno avuto momenti di black-out totali che possano far pensare ad una goleada dei Reds. L’Inter ha subito più di due gol soltanto contro la Lazio, e proprio in quella partita l’Inter ha avuto un black-out nato anche dal caos di Dimarco a terra. Una partita quindi che fa testo relativamente. Da quel momento in poi, c’è stata una svolta mentale che ha permesso ai nerazzurri di riguadagnare totale fiducia e sicurezza nei propri mezzi, oltre che a una forza mentale considerevole. Ora la squadra vince e convince, giocando bene e divertendosi.
Rispetto alla squadra di Conte esprime un calcio molto più corale ed europeo. E se il vecchio adagio vuole che in Champions per vincere non basta essere solidi, ma serve giocare bene al calcio, l’Inter è sulla buona squadra. Il Liverpool resta uno scoglio enorme, ma dopo soli 4 mesi insieme, allenatore e squadre sembrano una cosa sola. Cosa potrà fare questa Inter con altri 2 mesi aggiuntivi di simbiosi nelle gambe?
Sui 19 gol subiti dal Liverpool, 5 sono arrivati da cross e altri 5 da calcio d’angolo. E noi sappiamo che uno delle caratteristiche migliori dell’Inter quest’anno sono i calci piazzati. Quindi occhio a sottovalutare questo dato, potrebbe essere l’arma in più dei nerazzurri. Inzaghi infatti studia in maniera quasi maniacale gli schemi e aver aggiunto in rosa Dimarco e Calhanoglu si è rivelata una scelta quando mai azzeccata. L’Inter infatti ha segnato ben 11 goal di testa in campionato, un dato che evidenzia perfettamente come i “bersaglieri” nerazzurri siano estremamente pericolosi sui calci piazzati. Che proprio questa possa essere l’arma definitiva per piegare i Reds?
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