“I tifosi si chiederanno: perché proprio io?”. Ecco perché, Antonio. Ci avevi visto lungo già nell’estate 2019, quando nel video di presentazione subito dopo la firma del contratto con l’Inter hai anticipato l’aria che ti sarebbe girata intorno. Le critiche, soprattutto per il tuo passato, non si sono fermate neanche per un giorno. Oggi invece siamo qui a festeggiare il 19^ Scudetto della nostra gloriosa storia, ed il merito è soprattutto tuo.
Ecco perché, Antonio. Hai preso una squadra arrivata al 4^ posto all’ultimo secondo dell’ultima giornata di campionato e l’hai portata prima al secondo posto ad un punto da chi ha dominato per 9 anni, poi in finale di Europa League (una finale europea che mancava dal 2010), e dulcis in fundo alla vittoria – dominando – di questa Serie A. Perché tu sai come si vince, sai creare un gruppo di uomini, prima che calciatori, pronto a lasciare fino all’ultima goccia di sudore sul campo. Perché hai vinto uno Scudetto nel pieno di una pandemia, senza l’affetto “fisico” del nostro meraviglioso San Siro. Perché quando tutti ti hanno criticato dopo la delusione della Champions League sei stato in silenzio, hai guardato in faccia i tuoi ragazzi e gli hai detto: “Ora andiamo a vincerlo!”. Grazie Antonio, perché solo noi sappiamo cosa significare vincere con questa maglia e adesso sono sicuro che lo sai anche tu: un “semplice” Scudetto con la nostra Inter vale più di ogni altro trofeo portato a casa con gli “altri”.
Ecco perché, Antonio. Ed è davvero ingiusto non poter essere lì con te e i tuoi ragazzi per festeggiare questo straordinario traguardo. Ci rifaremo appena possibile. Grazie perché chi scrive ti ha sempre difeso fin dal primo giorno: la tua grinta, la tua voglia di vincere, il tuo essere “professionista” sono subito emersi ed il tifoso interista è così, ti ama o ti odia. Sono sicuro che anche molti detrattori abbiano fatto marcia indietro, hai ridato lustro alla nostra Inter in pochissimo tempo. Naturalmente ci sono stati alti e bassi come in tutti i rapporti, ci sono stati scivoloni, ci sono state delusioni, c’è stata incazzatura. La gioia di questo giorno però, credimi, ripaga di tutto quello che abbiamo passato INSIEME in queste due stagioni. Il contropiede, il gioco europeo, Eriksen, il trequartista, i #ConteOut, il NON GIOCARE A CALCIO. Ma quante ne hai e abbiamo sentite? Ora sono tutti qui sul carro ma va bene così: c’è posto per tutti.
Ecco perché, Antonio. Hai lottato DA SOLO con la tua squadra senza ascoltare tutti i problemi che ci sono stati all’esterno. “Testa bassa e pedalare, niente proclami”. Nessuno ti ha cantato “Conte is on fire” o additato aggettivi come “maestro”, anzi sei sempre stato “mister 12 milioni”. Eppure eccoci qui, adesso lo alzi tu e solo tu. Ecco, perché Antonio. Perché noi SIAMO I CAMPIONI D’ITALIA grazie a te.
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