Con l’arrivo del nuovo anno, sta per riaprirsi nuovamente anche la finestra invernale del calciomercato. Nonostante si tratti storicamente di una sessione molto particolare, nella quale si fatica a trovare delle vere opportunità in entrata, nelle ultime edizioni va detto che l’Inter ha sempre cercato di dire la sua con qualche colpo a puntellare la rosa.
Lo scorso anno, ad esempio, arrivò Tajon Buchanan, un acquisto pensato soprattutto per il futuro e che i tifosi nerazzurri sperano possa far esplodere presto il suo talento. In questo speciale di fine anno, andiamo dunque a vedere quelli che – a detta di molti – vengono considerati come i cinque migliori acquisti nella storia dell’Inter arrivati dal mercato di gennaio.
Quando si parla di anticipare la concorrenza, l’operazione che porta Christian Eriksen all’Inter ne è l’esempio perfetto. Nel gennaio 2020, Marotta e Ausilio sborsano 27 milioni di euro per acquistare il centrocampista danese dal Tottenham, nonostante il contratto in scadenza sei mesi dopo. Un investimento che evita l’asta estiva e consente ai nerazzurri di accoglierlo con una presentazione in grande stile alla Scala.
Il suo impatto iniziale, però, è deludente: fatica ad adattarsi sia tatticamente che caratterialmente con Antonio Conte, rimanendo ai margini per quasi un anno. Ma il 26 gennaio 2021 cambia tutto: nei quarti di Coppa Italia contro il Milan, segna una punizione magistrale all’ultimo minuto che spiana la strada verso la semifinale. Da lì Eriksen diventa un elemento fondamentale, formando con Brozovic e Barella un centrocampo da Scudetto. L’Inter torna campione d’Italia dopo 11 anni.
Purtroppo, il suo destino prende una piega drammatica: durante gli Europei, un arresto cardiaco in campo lo costringe a fermarsi. L’impianto di un defibrillatore lo rende incompatibile con le normative italiane, portando alla risoluzione del contratto e chiudendo anzitempo una storia ricca di potenziale.
Nel gennaio 2015, l’Inter attraversa una delle stagioni più buie. Roberto Mancini, appena tornato in panchina, cerca di risollevare una squadra poco competitiva. Tra gli acquisti del mercato invernale c’è Marcelo Brozovic, arrivato in prestito con obbligo di riscatto per 8 milioni di euro. Inizialmente poco considerato, il centrocampista croato impiega tre anni per trovare il suo ruolo ideale.
Nel 2018, Luciano Spalletti lo trasforma in un regista di livello internazionale, bloccando persino una sua cessione al Siviglia. Da quel momento, Brozovic diventa un punto fermo dell’Inter: otto stagioni e mezza, con uno Scudetto, due Coppe Italia, due Supercoppe e due finali europee disputate. Nell’estate 2023, complici problemi fisici e l’ascesa di Calhanoglu, l’Inter lo cede all’Al Nassr per 18 milioni di euro, chiudendo un capitolo importante della sua storia nerazzurra.
Finito fuori rosa nel 2009 per dissidi avuti con la Lazio, l’attaccante cresciuto nelle giovanili nerazzurre riesce a liberarsi a parametro zero a gennaio 2010. L’Inter non si lascia sfuggire l’occasione, nonostante il lungo periodo di inattività.
José Mourinho intuisce subito il suo valore: con Pandev, l’Inter può passare al 4-2-3-1. Il macedone, schierato a destra, completa un reparto offensivo stellare con Eto’o, Sneijder e Milito. Nonostante il modulo apparentemente sbilanciato, il lavoro di sacrificio di Pandev è cruciale. La stagione si conclude con il leggendario Triplete, in cui il macedone gioca un ruolo chiave. Dopo un altro anno di successi, tra cui una Coppa Italia e il Mondiale per Club, Pandev si trasferisce al Napoli nell’estate 2011.
Acquistato dal Flamengo nel 2001, Adriano viene mandato inizialmente in prestito alla Fiorentina e poi in comproprietà al Parma, dove esplode definitivamente. Nel gennaio 2004, l’Inter lo riporta a Milano per 23 milioni di euro.
Conosciuto come ‘l’Imperatore’, Adriano trascina la squadra in Champions League e diventa uno degli attaccanti più temuti d’Europa. Potenza, tecnica e gol spettacolari lo rendono un idolo della tifoseria. Tuttavia, il declino inizia nel 2006, in concomitanza con la morte del padre. Dopo un prestito al San Paolo e un breve ritorno con Mourinho, il rapporto si conclude con la risoluzione consensuale. Nonostante l’incompiutezza della sua esperienza, Adriano lascia un segno indelebile: 74 gol in 177 partite e tanti trofei, tra cui due Scudetti e due Coppe Italia.
Il trasferimento di Stankovic all’Inter nel gennaio 2004 segna l’inizio di un legame indissolubile. Conteso tra i nerazzurri e la Juventus, il serbo sceglie Milano senza esitazioni. È un periodo complicato per l’Inter, che non vince da anni, ma la determinazione e la qualità di Stankovic diventano subito evidenti.
Famoso per i suoi gol da centrocampo e le parabole impossibili, ‘Deki’ incarna lo spirito nerazzurro. In 11 stagioni conquista tutto: cinque Scudetti, quattro Coppe Italia, quattro Supercoppe, una Champions League e un Mondiale per Club. Ritiratosi nel 2013, è oggi allenatore e sogna, un giorno, di guidare la sua amata Inter.
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