DUMFRIES 5.5 – Dopo un’ultima stagione calante rispetto al primo anno trascorso a Milano, l’olandese era partito fortissimo all’inizio di questa annata. Poi, complice la crescita di Pavard nei tre di difesa e lo spostamento di Darmian come quinto, ha quasi pagato la costante concorrenza e la condizione fisica tra dicembre e gennaio non l’ha certo aiutato. Non ha saputo ripagare la fiducia di Inzaghi nel ritorno di Champions con l’Atletico.
SENSI s.v. – Rimasto in rosa dopo qualche lampo mostrato durante il precampionato, anche stavolta non ha lasciato alcuna impronta reale. Ultimo centrocampista anche alle spalle di Klaassen, e questo la dice lunga…
CUADRADO 4 – Arrivato tra mille polemiche come colpo a zero per fare da vice Dumfries, l’ex juventino ha avuto un buon impatto nelle prime uscite nel mondo nerazzurro. Poi i primi fastidi al tendine d’Achille ed una pessima gestione che, dopo una serie di ricadute, lo ha portato all’intervento nel mese di dicembre. Tornato la scorsa settimana ad allenarsi in gruppo ha subito sofferto un nuovo affaticamento muscolare. Peccato, avrebbe potuto dare una grossa mano se solo fosse stato integro.
KLAASSEN 4.5 – Nonostante la grande considerazione di Inzaghi nei suoi confronti per l’applicazione e professionalità in campo si è visto poco e niente. Un giocatore arrivato sul gong del mercato per completare la rosa, probabilmente a causa dei dubbi (giustificati) nutriti dal club su Sensi. L’errore dal dischetto contro l’Atletico Madrid lo condanna all’insufficienza.
FRATTESI 8 – Il dodicesimo titolare dell’Inter dello Scudetto, l’uomo dell’urlo di gioia all’ultimo respiro. Se c’è un calciatore che avrebbe meritato più spazio nell’organico di Inzaghi è senza dubbio lui. Al primo anno in un grande club non ha sentito la pressione mettendo a segno due gol pesantissimi contro Verona e Udinese. Il prossimo anno il suo minutaggio aumenterà, curiosi di vederlo all’Europeo al fianco di Barella.
BUCHANAN 6.5 – Ancora troppo poco per poterlo giudicare, ma nelle ultime giornate ha finalmente trovato più spazio. Con il Frosinone è pure arrivato il primo gol con la maglia dell’Inter, il primo di un canadese in Serie A. Questo è stato solo un assaggio delle grandi potenzialità intraviste dai dirigenti nerazzurri, chissà se Inzaghi insisterà ancora a provarlo a sinistra o se lo riporterà a destra.
CALHANOGLU 8.5 – Se considerassimo solamente il campionato, il voto sarebbe sicuramente più alto. Il centrocampista turco è stato forse il miglior interista della cavalcata scudetto, con numeri e giocate che lo hanno consacrato come uno dei migliori 3 play al mondo. In Champions, però, tra andata e ritorno contro l’Atletico avrebbe dovuto dare qualcosa in più, come fatto ad esempio lo scorso anno a San Siro nella gara decisiva della fase a gironi contro il Barcellona.
ASLLANI 6.5 – Uno step di crescita importante rispetto allo scorso anno, sempre positivo quando è stato chiamato in causa per assenza di Calhanoglu. Ha finalmente trovato anche la prima rete in nerazzurro con una perla contro il Genoa.
MKHITARYAN 8 – Per lui sembra proprio che gli anni non si facciano proprio sentire, forse il principale fattore del gioco di Simone Inzaghi. Movimento perpetuo in mezzo al campo ed equilibratore delle due fasi. Non solo qualità nelle giocate, ma anche tanto sacrificio e rincorse preziose agli avversari. Nonostante i 35 anni compiuti lo scorso gennaio, anche quest’anno è stato tra i calciatori più utilizzati in assoluto.
BARELLA 8.5 – Il campionato della definitiva maturità per Barella. Dopo una prima parte di stagione fin troppo ‘normale’ per il miglior centrocampista italiano, da gennaio in avanti ha mostrato una versione diversa dalle precedenti. Meno esuberante e più bilanciato, forse influenzato dalla presenza al suo fianco di uno statuario Mkhitaryan. E’ diventato un calciatore internazionale grazie alla consapevolezza raggiunta nella seconda parte di stagione e che sicuramente sarà preziosa per gli Azzurri di Spalletti.
DIMARCO 8.5 – Se lo scorso campionato era stato il calciatore rivelazione, quest’anno ha avuto il merito di confermarsi e ribadire a tutto il mondo di essere diventato uno dei migliori esterni in circolazione. Il gol capolavoro siglato da centrocampo contro il Frosinone è la copertina perfetta della sua annata che lo ha visto andare a segno anche in un ottavo di finale di Champions League.
CARLOS AUGUSTO 7 – Un valore aggiunto nella rosa nerazzurra. Più continuo e affidabile di Gosens, subito dentro i meccanismi di Inzaghi. La duttilità che ha consentito al tecnico di schierarlo anche nei tre di difesa, lo rende un calciatore moderno e adatto ad un calendario fitto di appuntamenti.
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