Analisi

I 10 giorni di Asllani: com’è cambiato dall’anno scorso e perché si gioca il futuro

L’Inter ha la grande occasione di imprimere la fuga decisiva per lo scudetto: il recupero contro l’Atalanta per allungare il vantaggio sulla seconda, poi la gara casalinga con il Genoa che farà da apripista al trittico Bologna-Atletico Madrid-Napoli. Contro bergamaschi e liguri ci sarà certamente Kristjan Asllani da titolare, visto l’infortunio di Hakan Calhanoglu. E l’albanese ha chance concrete di essere riproposto dall’inizio anche contro la squadra di Thiago Motta, con il turco che potrebbe accomodarsi in panchina.

Il numero 21 nerazzurro avrà la sua terza possibilità dal 1′ in Serie A: sarà la prima a San Siro, dopo quelle di Firenze e Lecce. Il livello inevitabilmente si alzerà, considerato l’avversario: l’Atalanta è in un ottimo momento di forma e fa del centrocampo uno dei suoi punti di forza ormai da anni. Asllani sarà chiamato a una prova impegnativa in un ruolo molto delicato, a maggior ragione contro i bergamaschi: avrà il compito di dirigere la manovra e – al tempo stesso – di coprire gli assalti dei vari Ederson, Koopmeiners e Pasalic, a seconda delle situazioni di gioco.

In entrambe le fasi, però, l’albanese ha fin qui lanciato segnali positivi. A Lecce è arrivato il brillante assist per Lautaro che ha dato vita allo 0-1, ma anche una prova attenta in copertura. Se nella scorsa stagione Asllani ha vissuto un’annata di transizione, quest’anno sembra aver acquisito più sicurezza nei propri mezzi. E non è soltanto un’impressione, visto che la crescita è testimoniata dai dati dell’Asllani 2022-23 confrontato all’Asllani 2023-24.

In cosa è cambiato Asllani rispetto all’anno scorso

Asllani è migliorato sostanzialmente in due aspetti: è più coraggioso e propositivo in fase offensiva ed è più efficace in fase difensiva.

In questa stagione, l’albanese tira in media 2.16 volte verso la porta avversaria, rispetto all’1.67 del 2022-23. Una crescita ancora più vistosa è riscontrabile nei passaggi: quelli tentati sono molto di più (77 contro 69 in media), così come quelli riusciti (64 contro 60). La tipologia di passaggi in cui il numero 21 è davvero migliorato rispetto alla stagione scorsa riguarda quelli a media distanza. Asllani, inoltre, crea più azioni da gol (0.81 contro 0.15) e ha un numero di tocchi a partita superiore: 86 contro 76, dieci in più.

L’upgrade riguarda pure la fase di non possesso, come dicevamo. Il numero di intercetti è notevolmente cresciuto – attestandosi a 1.89 contro 0.91 – così come le palle recuperate, che sono passate da 5.61 a 6.49.

I 10 giorni di Asllani: si gioca il futuro all’Inter

Molte volte ci si è fatti delle domande sull’affidabilità del regista di riserva dietro il fenomenale Hakan Calhanoglu. Acerbo? Troppo timido? Asllani è un classe 2002 che ha bisogno del suo tempo, ma non infinito, non fosse altro che perché gioca nell’Inter. Era la stagione della verità per Kristjan e fino a questo momento, sebbene in un contesto di “briciole” lasciate dal turco, le risposte sono state confortanti e soprattutto si è verificata l’auspicata crescita. I prossimi dieci giorni saranno un banco di prova determinante per confermare le buone impressioni: l’Inter si trova nella condizione di ipotecare il titolo e di farlo con Asllani regista. Se tutto andasse bene, nessuno lo dimenticherebbe. Né ad Appiano Gentile, né in Viale della Liberazione.

Simone De Stefanis

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