Analisi

Inter attesa dal campo sintetico: cosa cambia davvero

Fra le principali insidie della partita di stasera contro lo Young Boys per l’Inter c’è anche la particolarità del terreno di gioco del Wankdorf, ovvero il campo sintetico. Un fattore che condizionerà la partita e che non a caso è stato affrontato di petto da Simone Inzaghi, che ha scelto di partire la mattina di vigilia per svolgere l’allenamento direttamente a Berna, in modo da concedere ai suoi giocatori un test sul manto erboso.

Lo stadio dello Young Boys ha un terreno di gioco in erba artificiale che, rispetto a quella naturale, ha un impatto diverso su chi scende in campo, modificando diverse caratteristiche di gioco. Lo stesso allenatore nerazzurro ieri in conferenza stampa ha ammesso: “Dovremo capire in fretta come funziona, è una cosa nuova per noi. Su terreni simili cambia davvero tutto, è inutile dire il contrario“. Ma quali sono gli effetti concreti del cambiamento?

Campo sintetico, cosa cambia per l’Inter contro lo Young Boys

Il terreno di gioco in sintetico, scelto dallo Young Boys nel 2002, è sostanzialmente più duro di quello in erba artificiale e per questo comporta innanzitutto una sollecitazione maggiore a livello fisico e muscolare per chi non è abituato a giocarci, come l’Inter. Questo comporta più affaticamento e soprattuto eleva il rischio di infortuni muscolari.

Questo tipo di erba, inoltre, ha l’effetto di modificare anche il fraseggio e i passaggi durante la partita. La palla scorre infatti più velocemente rispetto ai campi con un terreno naturale, oltre al fatto che i rimbalzi sono piuttosto atipici. Per questo, l’Inter dovrà fare attenzione a non dare nulla per scontato ed essere particolarmente attenta in fase difensiva, compreso Yann Sommer, contro avversari che giocano da anni in un contesto di questo tipo.

Lo Young Boys sfrutta da anni il campo in sintetico come vantaggio nei confronti degli avversari, soprattutto in Champions League. E non è un caso che diverse italiane siano cadute al Wankdorf nelle competizioni europee: sconfitte per Juventus, Napoli e Udinese; pareggio per l’Atalanta; Roma unica squadra di Serie A in grado di vincere.

Molti allenatori negli ultimi anni sono stati particolarmente critici, soprattutto dopo aver giocato su questo terreno di gioco. Pep Guardiola l’anno scorso dichiarò: “Io penso che il terreno di gioco naturale sia migliore, è una questione di buon senso. Lo credo perché il 99,9% delle squadre di alto livello giocano sull’erba normale: non fosse così, la UEFA e la FIFA deciderebbero di far disputare tutte le partite su un campo artificiale“.

Simone De Stefanis

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