L’Inter è rimasta prima in classifica dal 22 ottobre fino al 21 gennaio. Il primato le è stato consegnato dalla Juventus in autunno quando ha battuto il Milan a San Siro e dai bianconeri le è stato tolto, vincendo a Lecce una settimana fa. Inutile dire che i nerazzurri siano ancora potenzialmente primi: la partita con l’Atalanta è da giocare, non bisogna commettere gli errori del passato. L’aspetto focale, semmai, sta nel fatto che la squadra di Simone Inzaghi abbia il destino nelle sue mani: vincendo quella partita da recuperare si riprenderebbe il primato.
I nerazzurri sono attesi da uno stress test di dimensioni gigantesche perché si porta dietro un carico di pressioni elevatissimo. Devono giocare a Firenze una partita difficile, contro la quarta in classifica, attesa da ritmi altissimi al ritorno dallo sfiancante viaggio in Arabia Saudita. Come se non bastasse, al calcio d’inizio la classifica reciterà (al 99,9%) -4 dalla Juventus. Se non è un momento cruciale questo, quale lo è? Una vittoria in Toscana, alla luce di tutti questi fattori, sarebbe un segnale fortissimo e ruggente, di discontinuità rispetto al passato e a quel passato.
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