Analisi

Inter, ma se l’erede di Skriniar ce lo avessi già in casa?

Un vuoto che sembrava incolmabile, ma che alla fine non si è rivelato tale. Prima la notizia del passaggio al Paris Saint Germain in estate e poi l’infortunio che lo ha messo fuori uso in pratica fino al termine della stagione: l’assenza di Skriniar sembrava dovesse generare ripercussioni drastiche sulla difesa nerazzurra. Ma in realtà non è stato così: merito di un Darmian straordinario, capace di sfornare prestazioni eccezionali e di non far rimpiangere assolutamente il centrale slovacco. Se poi, come prima riserva, si aggiunge il De Vrij visto in quel ruolo nelle ultime due uscite, allora la domande sorge spontanea: Inter, c’è davvero bisogno di intervenire sul mercato per sostituire Skriniar?

LA DOMANDA E LE ALTERNATIVE

L’interrogativo posto qui sopra è d’obbligo, soprattutto tenendo conto del capitale economico a disposizione di Marotta e Ausilio. I due dirigenti dovranno – ancora una volta – gestire al meglio il budget limitato, che però potrebbe – forse – aumentare in caso di raggiungimento del quarto posto in campionato e di trionfo in Champions. In quell’eventualità, probabilmente anche lo stesso presidente Zhang sarebbe “quasi obbligato” a rinforzare la rosa in modo diverso. Ma restando alle condizioni attuali, sfruttare al meglio ogni risorsa diventa un imperativo. Soprattutto in un reparto delicato come quello difensivo, dove acquistare a buon prezzo giocatori validi non è mai semplice. Le idee intriganti che portano a Demiral e Schuurs o al sogno Scalvini, ad esempio, sono sì molto suggestive ma anche difficili da mandare in porto, viste la policy di mercato nerazzurra e le botteghe piuttosto care di Atalanta e Torino. Ci sono poi l’ipotesi Becao dell’Udinese o quelle più suggestive di Solet del Salisburgo e Doekhi dell’Union Berlino. Nomi futuribili, certo, ma che non offrono garanzie e certezze assolute, almeno per adesso.

LA DIFESA ATTUALE E QUELLA DEL FUTURO

Al momento, la retroguardia nerazzurra è composta da Bastoni, Acerbi (in prestito, ma quasi sicuramente verrà riconfermato), Darmian, D’Ambrosio (sembra destinato ad andarsene a fine stagione) e De Vrij, con Dimarco che all’occorrenza può giocare come braccetto di sinistra. È ovvio che qualche rinforzo vada acquistato. Non ci sono dubbi. Però, come accennavamo in apertura, il centro-destra non è più una zona da allarme rosso: il rendimento eccezionale di Darmian e le ultime prestazioni convincenti in quel ruolo di De Vrij (contro Roma e Milan, non due avversari da poco, oltre ad averlo già ricoperto più volte con la nazionale olandese) inducono a un cambio di programma. Già, perché se prima la perdita di Skriniar sembrava ingestibile, ora non è più così. Il danno economico resta, ma a livello di campo la sua assenza è stata compensata alla grande. Un solo gol subito nelle ultime sei partite tra tutte le competizioni ne è la testimonianza. E questa piacevole sorpresa diventa un vantaggio anche per Marotta e Ausilio, che in estate avranno più margine di manovra. Qualcuno andrà acquistato per forza, possibilmente un profilo giovane (magari tra quelli citati in precedenza) da far crescere alle spalle dei titolari: con davanti Bastoni e Acerbi, ma anche Darmian e De Vrij, c’è solo da imparare. Però adesso la corsa al sostituto di Skriniar non è più un’urgenza: Inter, sul centro-destra, volendo, sei già a posto così.

Nicolò Brunner

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