Inter formato Champions: basta il catenaccio
Va bene così: tre punti in cascina e un pò di ossigeno per l’Inter di questi tempi sono tanta roba. Per lo spettacolo c’è tempo, occorre riprendere a vincere e la beneamata lo ha fatto. Ieri sera a Lille i nerazzurri iniziano con Chivu centrale accanto a Lucio e Sneijder a ispirare Pazzini e Zarate, impiegato al posto di Milito, nella zona nevralgica del campo tocca a Thiago Motta affiancare Cambiasso mentre Nagatomo e Maicon sulle fasce hanno il compito di limitare Joe Cole e soprattutto il baby-fenomeno Hazard. La gara è da subito equilibrata, il gioco staziona prevalentemente a centrocampo dove Balmont e Pedretti non riescono a verticalizzare il gioco e il terminale offensivo Sow si ritrova spesso isolato e ingabbiato tra i due centrali nerazzurri. Il gol di Pazzini spacca la partita,: azione rapida sull’asse Sneijder-Zarate-Pazzini e conclusione finale del bomber di Pescia. Da qui in poi l’Inter ha il merito di chiudere i varchi fino alla fine della prima frazione senza correre sostanzialmente alcun rischio. La ripresa si apre, come presumibile, con i francesi ad aumentare la pressione offensiva, Rudi Garcia inserisce Payet al posto di Pedretti per aumentare il peso propulsivo della squadra e aprire la difesa nerazzurra. Hazard è in serata di grazia, svaria da una parte all’altra della trequarti venendo contenuto a fatica dall’Inter e riuscendo spesso a mettere palloni invitanti che non vengono fortunatamente concretizzati dai suoi compagni. Ranieri dal canto suo, toglie Zarate dopo un’ora inserendo Obi, scelta che sottolinea la paura di tenere una squadra sbilanciata in avanti rinunciando però di fatto ad una pedina utile per sfruttare le ripartenze. Stankovic per Sneijder è il secondo cambio del testaccino: in questo caso la sostituzione oltre che servire ad un’ulteriore copertura della zona nevralgica del campo è legata alle non perfette condizioni di Wes. I nerazzurri, fatto salvo un tiro di Stankovic, non sono mai riusciti a creare pericoli, subendo inoltre in modo eccessivo le incursioni dei francesi e va sottolineata in questo senso la prestazione di Julio Cesar vero artefice insieme al “Pazzo” del successo di ieri. Milito entrato proprio al posto del bomber azzurro, ha avuto il merito di rendere meno sofferti gli ultimi minuti di gara, pressando i centrali del Lille e proteggendo palla lontano dall’area dell’Inter. Il gioco purtroppo non è stato all’altezza, indubbiamente la componente fisica ha giocato un ruolo importante in questo senso, probabilmente quando la condizione generale della squadrà crescerà anche la qualità della manovra trarrà beneficio. Dal punto di vista del morale questa vittoria può aiutare il gruppo e Ranieri considera questo aspetto determinante per risollevare le sorti del club di Corso Vittorio Emanuele.