Sono il cervello del centrocampo di Inter e Juventus, coloro che indirizzano le manovre rispondendo ai dettami dei rispettivi allenatori.
Hakan Calhanoglu ha svoltato la propria carriera nel momento in cui Simone Inzaghi lo ha reso un regista con i fiocchi: da un anno e mezzo è letteralmente fondamentale nella manovra di gioco nerazzurra. Sta disputando una stagione di altissimo livello: bene hanno fatto Marotta e Ausilio a privarsi di Brozovic in estate per affidargli a tempo pieno le chiavi della regia. Manuel Locatelli, arrivato nel 2021, ha avuto un rendimento più altalenante ma quest’anno si è preso la titolarità assoluta del centrocampo, messa in discussione lo scorso anno dalla concorrenza di Paredes.
Il turco ha tiro da fuori, sventagliate, classe sopraffina e abilità nei piazzati, un dinamismo che impressiona e un’abilità in fase di interdizione quasi inaspettata per un ex trequartista. L’ex Sassuolo è invece più metodico ed equilibratore: quando c’è da difendere diventa un centrale aggiunto e si lascia andare di meno a incursioni offensive rispetto al collega. Dal loro modo di interpretare la gara passerà la sfida di San Siro.
Un dato pone il regista turco sul tetto d'Europa
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