Samuele Mulattieri continua a stupire con la maglia del Frosinone. Nell’ultima partita, contro il Venezia, la squadra di Fabio Grosso ha vinto per 3-0 anche grazie ad una doppietta del classe 2000, che ha realizzato la prima e la terza rete. Due gol, questi, che portano il suo bottino stagionale a quota 10 gol e 4 assist in 25 presenze (1312 minuti totali), in un Frosinone che comanda in classifica in Serie B a +12 sul Bari secondo.
Nell’11 di Grosso, Mulattieri ha giocato praticamente solo come punta centrale, con giusto un paio di spezzoni da attaccante esterno. 4-3-3 e 4-2-3-1 sono gli schemi più utilizzati dal tecnico, che dal punto di vista della manovra offensiva offrono contesti diversi rispetto, ad esempio, al 3-5-2 dell’Inter di Inzaghi. Ciononostante, la heatmap della sua stagione, che trovate qui sotto, evidenzia anche una certa capacità di svariare su tutto il fronte offensivo, come da richiesta del tecnico Grosso che gli lascia grande libertà.
Evidentemente la posizione a lui più congeniale, dove si sta esprimendo ad alti livelli. E molto deve all’intuizione dell’ex tecnico della Primavera dell’Inter, Armando Madonna.
Mulattieri infatti cresce nel settore giovanile dello Spezia, club della sua città natale, dove riesce a centrare anche il primo gol da professionista in Serie B ancora minorenne. L’Inter lo preleva e inserisce nella formazione Primavera, dove da ala destra, come stava giocando in Liguria, fatica un po’ ad inserirsi, fino alla mossa dell’allenatore che decide di spostarlo centravanti con grandi risultati, concedendogli libertà di movimento.
Dopo la Primavera, Mulattieri vola in Olanda dove nel Volendam, club che collabora con grande sintonia con l’Inter, chiude la stagione in serie B olandese con ben 19 gol. Ma oltre ai gol, trova anche un’esperienza formativa di grande spessore, sia dal punto di vista calcistico che umano. Il passo successivo è il ritorno in Italia, al Crotone, dove parte col botto segnando 6 gol nelle prime 8 giornate di Serie B. Poi però il Crotone va in difficoltà, fino alla retrocessione: contesto proibitivo per un attaccante classe 2000 che ha bisogno di fiducia e gioco per crescere. L’infortunio alla spalla, poi, chiude anticipatamente la sua stagione.
La chiamata del Frosinone però è proprio quello che ci voleva: grande squadra per la categoria, collettivo di livello e contesto tattico giusto. E i numeri gli stanno dando ragione.
A tal punto che ora all’Inter si aprono discussioni sul suo futuro. La promozione in A sempre più vicina del Frosinone suggerisce la possibilità di lasciarlo in prestito nella formazione Ciociara per farlo misurare con la massima categoria in una società che ha saputo valorizzarlo. Complicato pensare ad una promozione immediata in prima squadra all’Inter, dove la competizione è altissima. Ma magari dopo un rodaggio tra i grandi, se ne potrebbe riparlare. Chiedere a Dimarco, ad esempio.
Attenzione però anche alle sirene di mercato: già a gennaio società di Serie A si sono mosse e un attaccante di 22 anni con il vizio per il gol, è merce che fa sempre gola in gira.
Alto oltre un metro e 80, longilineo, piede destro. Mulattieri si sta specializzando come attaccante abile a farsi trovare pronto in area di rigore per raccogliere i suggerimenti degli esterni offensivi, sia di testa che di piede, ma è tutt’altro che un calciatore statico. Lavora per la squadra e svaria su tutto il fronte offensivo, dimostrando buone abilità tecniche palla al piede e anche un buon tiro. Per movenze e caratteristiche ricorda vagamente il primo Zlatan Ibrahimovic, ai tempi dell’Ajax soprattutto, giocatore a cui lo stesso Mulattieri ha detto di ispirarsi. L’altro idolo è Diego Milito. E nel gol segnato al Venezia, un po’ del ‘Principe’ si è rivisto. Nessun paragone, ovviamente, è ancora presto. Ma teniamolo d’occhio.
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