In realtà, al di là dei sicuri valori caratteriali, ciò che viene troppo spesso sottovalutato quando si parla di Gattuso è la sua effettiva preparazione tattica, nonché la sua competenza quando si parla di dare ad una squadra solidità e una direzione chiara da seguire.
Arrivato a Napoli il tecnico calabrese ha cercato di ripartire dalle fondamenta, schierando la squadra con il 4-3-3 che ormai dall’esperienza di Sarri era entrato sotto la pelle di alcuni giocatori, sfruttandone alcuni meccanismi ma cambiando qualcosa soprattutto nell’organizzazione difensiva e di recupero del pallone. Nelle partite più complicate, in una prima fase, non ha disdegnato un approccio più conservativo, mantenendo tutti i giocatori dietro la linea del pallone e cercando di costruire i pericoli soprattutto con le ripartenze. Tuttavia ha sempre tenuto in alta considerazione principi propositivi come la costruzione bassa della manovra, implementata fin da subito ed ora parte integrante del gioco della squadra, che, come vedremo più avanti, ha subito qualche cambiamento diventando ancora più efficace in termini offensivi.
In ogni caso, i primi sei mesi di Gattuso sulla panchina del Napoli hanno visto la squadra riacquistare solidità e gettare importanti basi per il futuro, con i giocatori di nuovo compatti intorno all’allenatore e rinnovate ambizioni per l’immediato futuro. Complici alcune difficoltà iniziali, comunque, in campionato la squadra non è riuscita ad andare oltre ad un settimo posto che rappresentava il minimo necessario per rimanere in Europa, ma il vero highlight della stagione è stata la vittoria in Coppa Italia, arrivata in una finale vinta ai rigori contro la Juve dopo un percorso nel suo complesso molto convincente.
Ai nerazzurri piace molto il centravanti del Bologna
L'attaccante austriaco ha il contratto in scadenza a fine stagione
Le parole del difensore dell'Inter
La designazione della 18esima giornata di Serie A
Entra e clicca sul link per interagire con noi