L’Inter di Antonio Conte non è partita come tutti, addetti ai lavori e tifosi, si aspettavano. La squadra nerazzurra, al di là degli evidenti e numerosi alibi forniti dalle numerosissime assenze pesanti, dall’interminabile stagione conclusa un mese dopo tutti gli altri e dalle varie e colossali sviste arbitrali di questo avvio, può e deve fare di meglio. Tuttavia non serve fare drammi: la pazienza è la virtù dei forti e all’Inter basta qualche dettaglio per rimettersi in carreggiata.
La parola Scudetto, spesso abusata e sbandierata senza fondamenta concrete, mai come in questa stagione deve essere un obbiettivo concreto e abbordabile per l’Inter e Conte. Il Milan vive un momento molto simile agli avvii sprint delle squadre spallettiane, ma difficilmente terrà questo passo per tutta la stagione, considerate anche le partite ravvicinate e la rosa corta.
La Juventus di Pirlo dal canto suo, pur non avendo perso molto terreno, necessita di adattamenti e cambiamenti molto superiori rispetti a quelli richiesti dall’ingranaggio del tecnico nerazzurro, già rodato e solo da perfezionare. Solo il Napoli sembra, al momento, una rivale competitiva su tutta la linea e assolutamente da non lasciare scappare via.
Chiaramente è lecito, dopo le aspettative maturate con i recenti innesti nella rosa e i buoni risultati della passata stagione, che i tifosi mugugnino per questo inizio a singhiozzo e pretendano di più. Ma non bisogna creare drammi o fantasmi dove non ci sono. Un’ansia eccessiva genera solamente altra ansia, creando nervosismo e l’ossessione del vincere a tutti i costi, i nemici peggiori di qualsiasi ambizione da titolo. A questa Inter mancano, temporaneamente, uomini chiave e gamba, ma è solo questione di tempo. Con la rosa al completo e una condizione accettabile, i risultati arriveranno tranquillamente.
Le varianti ci sono, la qualità anche. Persino la sfortuna, compagna sgradita di numerose partite, scomparirà quando la serenità farà da padrona in tutto l’ambiente. Servono fiducia, calma e pazienza. Siamo solo all’inizio di un lungo percorso e l‘Inter ha solo una curva e mezzo di distacco. L’ascesa fino alla cima è tutt’altro che in dirittura d’arrivo. Con lavoro e sangue freddo, tutto si sistemerà.
Certamente lasciare altri punti per strada, soprattutto in Europa, è da evitare per non mettersi eccessivamente in difficoltà e dover poi colmare un distacco eccessivo. La situazione non è grave e irreparabile, ma, ora che c’è qualche cosa da sistemare, limitare i danni è d’obbligo.
In tal senso le prossime due trasferte saranno fondamentali per cercare di tenere la testa fuori dall’acqua in questo momento di flessione e difficoltà e reagire adeguatamente. Giocarsi una fetta importante di qualificazione contro un Real Madrid alle corde, ma pur sempre temibilissimo, sarà un banco di prova importante. Così come andare nella tana dell’Atalanta e di Gasperini, la macchina meravigliosa passata da sorpresa a ormai realtà affermata del nostro calcio.
Quando il gioco si fa duro, i duri iniziano a giocare. Quindi, cara Inter, batti un colpo, anzi due.
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