Perché l’Inter sta pensando al rinnovo di Sanchez
Tre motivi che inducono alla permanenza
Fra i migliori in campo di Inter-Genoa, Alexis Sanchez ha confermato di essere in un ottimo stato di forma: il cileno è senza dubbio nel suo miglior momento stagionale, come dimostrano i giudizi della stampa dopo il successo di San Siro.
Sul ritorno del numero 70 dopo la stagione al Marsiglia aleggiavano parecchie perplessità, parzialmente giustificate dal rendimento del calciatore nel girone d’andata. Le prove recenti, però, non sono ovviamente passate inosservate neppure dalle parti di Viale della Liberazione e così si intensificano le voci su un possibile rinnovo che solo poche settimane fa sembrava impensabile. Ricordiamo che Sanchez in estate ha firmato un contratto annuale, che scade quindi il prossimo 30 giugno, a 2,8 milioni netti l’anno.
Abbiamo individuato tre motivi per i quali adesso l’Inter sta pensando seriamente alla permanenza del Nino Maravilla.
Nuovo atteggiamento
La stagione di Sanchez può essere divisa in due parti, che mostrano altrettanti volti. La prima va dall’inizio dell’annata fino alla Supercoppa Italiana in Arabia Saudita. Se dal 2019 al 2022 la sua esperienza a Milano è stata spesso condizionata dagli infortuni, non sono stati i problemi fisici a frenarlo questa volta, bensì una condizione deficitaria e un atteggiamento spesso superficiale (soprattutto a gara in corso) che ha provocato l’irritazione dei tifosi nerazzurri.
Nella prima parte di stagione, Sanchez è stato schierato titolare in Serie A soltanto una volta, a Salerno, offrendo una prestazione molto deludente che ha portato alla sostituzione con Lautaro Martinez, poi autore di un poker nella ripresa. Per il resto, il classe 1988 ha giocato da titolare in Champions League per quattro volte su sei nel girone, segnando contro Salisburgo (su azione) e Benfica (rigore) ma non offrendo mai prove davvero convincenti, deludendo soprattutto nell’ultima partita contro la Real Sociedad in casa.
Dall’Arabia Saudita in poi, e in particolare dalla finale del 22 gennaio contro il Napoli, qualcosa è cambiato. Sanchez è entrato in campo da trequartista per il forcing finale da tarantolato, contribuendo alla vittoria della Supercoppa per i nerazzurri poi arrivata con il gol di Lautaro all’ultimo minuto. Da quel momento in poi, gli ingressi in campo sono stati sempre più convincenti, tanto a Firenze quanto con la Salernitana.
L’infortunio di Marcus Thuram in Champions League, poi, gli ha spalancato ulteriormente le porte verso un ruolo da protagonista e Sanchez, nel momento del bisogno, si è fatto trovare pronto. Inzaghi lo ha alternato con Arnautovic al fianco di Lautaro e il cileno ha risposto con un gol e tre assist nelle ultime sfide di campionato con Lecce, Atalanta e Genoa, oltre a un buon impatto nella gara con l’Atletico Madrid.
Certo, non bisogna dimenticare che Sanchez in estate non ha svolto una vera preparazione atletica, essendosi allenato individualmente visto lo svincolo dal Marsiglia e l’arrivo a Milano solo ad agosto inoltrato. La condizione fisica sicuramente incide, ma incide altrettanto uno switch a livello mentale: il cileno non è più il calciatore che polemizza quando non viene schierato, sebbene frema dalla voglia di giocare sempre. Sanchez adesso risponde presente e lo fa con continuità, dall’alto di mezzi tecnici mai stati in discussione.
Caratteristiche e costi
Ricapitoliamo la situazione attaccanti dell’anno prossimo, partendo da tre certezze: Lautaro Martinez, Marcus Thuram e Mehdi Taremi. Ipotizziamo quindi un reparto composto da quattro punte e fermiamoci a ragionare. L’argentino, il francese e l’iraniano hanno potenzialmente in canna un gran numero di gol e da quel punto di vista non ci sarebbero problemi. Forse, però, all’Inter mancherebbe qualcosa in termini di estro e imprevedibilità.
Si tratta di due caratteristiche che da sempre appartengono ad Alexis Sanchez, il quale potrebbe rivelarsi il completamento ideale del reparto e sbizzarrirsi negli assist verso i tre cannonieri. Si è divertito due volte con Frattesi (Lecce e Atalanta) e poi con Asllani (Genoa), figuriamoci con bomber del loro calibro. Il cileno, in questo senso, sarebbe forse più adatto rispetto a Marko Arnautovic, che ha caratteristiche simili a quelle di Taremi in quanto a tendenza ad abbassarsi per far salire la squadra, sebbene i numeri in fase realizzativa siano differenti.
Il Nino Maravilla, inoltre, secondo quanto filtra si accontenterebbe anche di un ingaggio al ribasso rispetto ai 2,8 milioni attuali. Uno stipendio inferiore rispetto agli oltre 3 milioni che guadagna lo stesso Arnautovic sin dal suo arrivo da Bologna la scorsa estate.
Lo scenario quinta punta
Da diverse settimane la voce è unanime: l’Inter sta pensando di costruire, per il 2024-25, un attacco a cinque punte. Il motivo? La prossima stagione potrebbe rivelarsi massacrante in quanto a numero di partite, vista la nuova Champions League da più partite e il Mondiale per Club in estate: due competizioni alle quali i nerazzurri parteciperanno sicuramente.
A maggior ragione, dunque, l’Inter sta pensando di rinnovare il contratto di Sanchez. L’unico dubbio da sollevare riguarda la situazione di Valentin Carboni e la decisione che Marotta e Ausilio prenderanno nei suoi confronti. L’argentino potrebbe rimanere in rosa oppure andare nuovamente in prestito dopo l’ottima esperienza in corso a Monza. Nel secondo caso, le porte per Sanchez si spalancherebbero e potrebbe essere ipotizzata anche una convivenza con Arnautovic, Taremi, Thuram e Lautaro. Nel primo caso, invece, lo scenario sarebbe differente sia a livello numerico che di caratteristiche.
L’argentino classe 2005, infatti, ha uno stile di gioco simile a quello di Sanchez, o almeno del Sanchez più recente: è più trequartista che punta, più votato all’assist che ai gol. Tenere in rosa il cileno e Carboni significherebbe correre il rischio di avere un doppione. Ci sarà tempo per le valutazioni, ma Alexis e la sua enorme personalità possono già considerarsi soddisfatti per aver messo in dubbio un finale che sembrava già scritto. Oggi nessuno può più affermare con certezza che le strade si separeranno il prossimo 30 giugno.