Mancano ormai poche ore al fischio di inizio della finale di Europa League tra Inter e Siviglia, con i nerazzurri che proveranno a vincere per conquistare il primo titolo dopo dieci lunghi anni di digiuno. Una vittoria che sarebbe importantissima anche per altri motivi: potrebbe infatti portare nelle casse del club introiti europei da record, garantire un posto in prima fascia nei sorteggi per la prossima Champions e rappresentare un passaggio fondamentale all’interno del percorso di crescita avviato da Suning per riportare la squadra ai vertici del calcio europeo. In attesa del fischio d’inizio ecco la nostra guida alla squadra spagnola, uscita vincitrice da tutte le cinque finali di Europa League finora disputate e decisa a mantenere il proprio record inviolato anche in questa sesta.
LO STATO DI FORMA
Quello del Siviglia è un momento di forma che prosegue da ben prima dell’inizio di queste Final Eight di Europa League. La squadra spagnola infatti è rimasta imbattuta in tutte le 14 partite disputate nel periodo post-lockdown, vincendone otto delle ultime nove al netto di un piccolo periodo di magra nella seconda metà di giugno in cui ha rimediato quattro pareggi consecutivi in Liga. Tra i dati che stupiscono anche quello relativo ai gol subiti, solo due nelle ultime nove partite giocate a fronte dei 14 segnati. Momento di forma che, in ogni caso, per prestazioni e valore degli avversari sembra essere arrivato al suo apice proprio in questo rush finale della stagione, un dato che non può che far ben sperare Julen Lopetegui in vista della finale di stasera.
A prescindere dal risultato di questa sera, il Siviglia chiuderà la stagione con un bilancio sicuramente positivo. Oltre all’ottimo cammino in Europa League infatti, gli andalusi hanno anche disputato un ottimo campionato, chiudendo al quarto posto (a pari merito con l’Atletico terzo) e staccando un biglietto per la prossima Champions League. Unico neo, l’eliminazione agli ottavi di Coppa del Re ad opera del Mirandés, squadra di seconda divisione impostasi a sorpresa con un sonoro 3-1.
IL CAMMINO EUROPEO
La stagione europea del Siviglia è cominciata dai gironi di Europa League, dove gli andalusi hanno avuto vita facile all’interno di un Gruppo A particolarmente accessibile composto da Apoel, Qarabag e Dudelange. Gli spagnoli hanno conquistato il primo posto mettendo a segno cinque vittorie consecutive e chiudendo con una sconfitta a qualificazione già ottenuta in casa dell’Apoel. Nei sedicesimi, disputatisi prima del lockdown, ha invece affrontato i rumeni del Cluj, andando incontro a più difficoltà del previsto e qualificandosi solamente grazie al gol segnato in trasferta dopo due pareggi (1-1 e 0-0).
Diverso invece il discorso nelle Final Eight, dove il Siviglia ha debuttato dominando l’ottavo di finale contro la Roma e imponendosi con un 2-0 che ha evidenziato la netta differenza di valore tra le due squadre. Sono seguiti poi gli incroci con le due inglesi, Wolverhampton e Manchester United. Contro i primi il club andaluso ha ottenuto una vittoria di misura (1-0) con una partita in cui è riuscita a imporre la propria superiorità col pallone tra i piedi, controllando il possesso palla (ha chiuso la partita con il 76%) e creando molte più occasioni degli avversari (18 a 6 i tiri totali). Contro i Red Devils la squadra è invece riuscita a ribaltare il vantaggio iniziale di Bruno Fernandes (9′) grazie alle reti di Suso (26′) e De Jong (78′), soffrendo gli avversari in alcuni tratti di gara ma riuscendo comunque ad avere la meglio grazie alla propria solidità ed organizzazione.
COME GIOCA LA SQUADRA DI LOPETEGUI
Il modulo di partenza del Siviglia è il 4-3-3, anche se il sistema di gioco fluido e propositivo impartito da Lopetegui rende questa disposizione più che altro un riferimento iniziale per i giocatori, propensi ad adottarlo soprattutto in fase di non possesso. Quando ha il controllo del pallone infatti, la squadra imposta l’azione attraverso la costruzione dal basso, con un centrocampista (di solito Banega) che scende quasi sulla linea dei difensori per mettersi in cabina di regia e permettere ai due terzini, Navas e Reguilòn, di alzarsi sulla trequarti avversaria e garantire alla squadra un’ampiezza utile a creare nella difesa avversaria gli spazi necessari per trovare l’imbucata e rendersi pericolosi.
La posizione avanzata dei terzini permette poi agli esterni di stringersi e di ricevere il pallone svariando lungo tutta la propria area di influenza per non lasciare riferimenti ai difensori avversari, mettendosi nelle condizioni di dialogare con l’attaccante e creare così le occasioni da gol. Un’altra arma a cui fa spesso affidamento il Siviglia sono i cambi di gioco, con i terzini che rimangono larghissimi anche quando la palla è sull’altro lato del campo per sfruttare lo spazio sulla fascia e arrivare al cross, come accaduto nel gol di Suso contro lo United. Per contrastare il gioco degli spagnoli l’Inter dovrà quindi essere brava a mantenere l’intensità del pressing nella trequarti avversaria, senza subire la fluidità degli attaccanti avversari perdendo delle marcature che, in una partita solitamente tesa come una finale, potrebbero rivelarsi letali.
I GIOCATORI DA TENERE D’OCCHIO
Tra le principali armi della squadra andalusa c’è sicuramente il su tridente offensivo. Ocampos, discontinuo nella prima parte della sua carriera, sembra aver finalmente trovato la propria dimensione affermandosi come il capocannoniere della squadra con 17 gol, cifra ottima per un esterno. Ci sono poi Suso, che nei derby milanesi ha sempre dimostrato un certo dente avvelenato verso i nerazzurri, ed En-Nesyri, attaccante marocchino classe ’97 già a segno contro Roma e Cluj.
Ad essersi dimostrato vero e proprio giocatore chiave della squadra è stato però Banega, dimostratosi fondamentale sia in fase di costruzione che in fase di rifinitura e arrivato a queste Final Eight in uno stato di forma con pochi precedenti. Da sottolineare di nuovo infine l’apporto di Navas e Reguilon, che in due, da terzini, hanno collezionato un totale di 13 assist stagionali.
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