OCCHI SULL’AVVERSARIO – L’Europa League, l’esonero di Mazzarri e la lotta salvezza: ecco come il Torino arriva al match contro l’Inter
Tutto quello che c'è da sapere sulla stagione della squadra granataDopo il passo falso di Verona l‘Inter proverà a tornare alla vittoria nel posticipo della trentaduesima giornata di Serie A, quando San Siro ospiterà il match della serata tra i nerazzurri e il Torino. In attesa del fischio d’inizio, ecco la nostra presentazione della squadra granata, tornata momentaneamente a distanza di sicurezza dalla zona retrocessione dopo una bruttissima prima parte di stagione.
LA FINE DELL’ERA MAZZARRI
Quella del Torino, fino allo stop, è stata una stagione con pochi alti e tantissimi bassi, a partire dall’eliminazione nei preliminari di Europa League contro il Wolverhampton con cui si era aperta: una sconfitta pesante, che ha da subito tagliato le gambe e l’entusiasmo di una squadra che veniva da un settimo posto conquistato nella prima annata interamente sotto la guida di Mazzarri e che puntava a proseguire la propria crescita confermando il piazzamento europeo della passata stagione.
Quello che è seguita, invece, è stata una lunga fila di risultati altalenanti, macchiata da un gioco sterile e inconcludente e culminata con le tre sconfitte consecutive che hanno convinto il tecnico toscano e la società ad optare per una rescissione consensuale del contratto in scadenza nel giugno 2020. Tre sconfitte che hanno visto il Torino subire un totale di 15 gol (7 dall’Atalanta e 4 da Milan e Lecce) e toccare un fondo da cui, come testimoniano i risultati dopo il cambio sulla panchina, è stato molto difficile risollevarsi.
IN CADUTA LIBERA
La scelta di Cairo per sostituire Mazzarri è ricaduta su Moreno Longo, allenatore del Frosinone con un passato sulla panchina della primavera granata e uomo vicino ad ambiente e società. La speranza era probabilmente quella di ottenere il massimo risultato con il minimo sforzo, assumendo un allenatore che non pesasse troppo a libro paga e che potesse riportare la situazione alla normalità dopo la rovinosa discesa in classifica e le figuracce delle ultime partite.
L’esito delle prime uscite, tuttavia, non è stato quello sperato. Complice anche un calendario non troppo abbordabile, la squadra granata ha infatti inanellato altre tre sconfitte consecutive, portando il conto totale a sette e segnando così il nuovo record di sconfitte consecutive nella storia del club. Tre sconfitte (1-3 contro la Sampdoria, 1-0 contro il Milan e 2-1 con il Napoli) con cui il Torino è arrivato al lungo stop per il coronavirus in una posizione tanto negativa quanto inaspettata, che ha lasciato aperte molte domande sulla bontà della gestione targata Cairo e sull’immediato futuro della squadra.
DALL’EUROPA ALLA LOTTA SALVEZZA
Dopo la sconfitta con il Napoli il Torino si è trovato in una situazione che sarebbe stata difficile da pronosticare a inizio stagione. Il valore della rosa era in linea con quello delle altre pretendenti per un posto in Europa League, potendo vantare l’acquisto di Verdi (il più oneroso della storia del club) e lo sforzo fatto per non cedere nessuno dei pezzi pregiati già a disposizione. Eppure, a sei mesi esatti dalla vetrina europea del preliminare di ritorno contro il Wolverhampton, la squadra granata si è trovata impantanata in un lotta salvezza concentrata in pochissimi punti nel momento di forma di gran lunga peggiora nella storia recente del club.
Lo stop causato dall’emergenza coronavirus ha però sancito una sospensione improvvisa di tutto ciò che fino a quel momento aveva caratterizzato la quotidianità prettamente calcistica del club, costringendo il Toro ad un lungo purgatorio con cui potersi schiarire le idee e cercare di risolvere gli evidenti problemi presenti interno alla squadra e all’intero ambiente granata. Una pausa che effettivamente potrebbe aver fatto bene ai granata, che dopo aver staccato per così tanto tempo hanno avuto la possibilità di cancellare quanto successo nelle ultime partite e approcciarsi con la freschezza di un nuovo inizio al rush finale della stagione.
I RISULTATI DOPO LO STOP
Le sei partite giocate finora dopo la ripresa del campionato hanno in parte risollevato una situazione che, in caso contrario, avrebbe cominciato ad essere davvero preoccupante. Al debutto i granata hanno infatti ottenuto un buon pareggio contro il Parma, vincendo poi la partita successiva contro l’Udinese (1-0) e quella dell’ultima giornata contro il Brescia (3-1). Due vittorie importantissime arrivate contro due dirette concorrenti nella lotta salvezza, che hanno permesso di accumulare un bottino di sei punti sufficiente a portare la squadra al quindicesimo posto in classifica e ad una distanza di sicurezza dalla zona retrocessione (ora lontana sette punti) che garantisce una certa tranquillità in vista del finale di stagione.
Tuttavia, le tre sconfitte nelle tre partite giocate tra la vittoria con l’Udinese e quella con il Brescia hanno in parte rievocato i fantasmi dell’inadeguatezza che si era resa palese prima del lungo stop. Appena il livello si è alzato sono infatti tornati ad essere evidenti i limiti della squadra, che ha concesso un totale di 10 gol contro Cagliari (4-2), Lazio (1-2) e Juve (4-1). La nota positiva, perlomeno, è la ritrovata vena realizzativa: se nelle partite precedenti allo stop il Torino rimaneva spesso a secco di gol (sono in totale nove le partite stagionali in cui i granata non hanno segnato), dal rientro in campo la squadra, anche nelle sconfitte, è sempre riuscita a trovare almeno una volta la via del gol, mettendo a segno nove nelle sei partite giocate.
COME SCENDERÀ IN CAMPO
Nonostante l’ottimo risultato ottenuto contro il Brescia, Longo sembra intenzionato a proporre alcuni cambi rispetto all’ultimo undici iniziale. Innanzitutto tornerà dalla squalifica Izzo, che prenderà il posto di Bremer al fianco di Nkoulou e Lyanco. Dovrebbe poi tornare titolare anche Aina, pronto a prendere il posto di De Silvestri sulla corsia di destra per garantire maggiore fisicità e corsa per contenere l’offensiva dell’Inter su quel lato del campo. Berenguer dovrebbe infine prendere il posto di Zaza (squalificato) nel tridente d’attacco, in modo da sfruttare la sua rapidità per far male in contropiede ad una difesa nerazzurra che nelle ultime uscite ha dimostrato più volte di soffrire questo tipo di caratteristiche. Il Torino dovrebbe quindi scendere in campo così:
TORINO(3-4-2-1): Sirigu; Izzo, Nkoulou, Lyanco; Aina, Meité, Rincon, Ansaldi; Verdi, Berenguer; Belotti.
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