Analisi

Da Lautaro a Thuram: l’Inter sostenibile vale oltre mezzo miliardo

L’equilibrio economico è uno dei temi centrali dell’Inter, sempre attenta al bilancio e a non spendere più di quanto viene incassato. Al tempo stesso, nonostante le ristrettezze finanziarie e la ricerca della sostenibilità, i dirigenti nerazzurri hanno sempre lavorato per mantenere alto il livello competitivo della rosa.

Il punto di svolta è stato il 2020, l’anno in cui è esplosa la pandemia e nel quale l’Inter si è ritrovata a fronteggiare difficoltà non previste. Il cambio di strategia ha portato a molte cessioni remunerative, ma dolorose, che hanno privato la rosa di tanti elementi fondamentali.

Nonostante ciò, il valore dell’Inter rimane ancora oggi molto alto: oltre mezzo miliardo di euro (523 milioni di euro, secondo Transfermarkt. Merito di alcuni acquisti molto oculati. L’ultimo è quello di Thuram, arrivato a parametro zero e il cui valore di mercato è di 32 milioni di euro. Un altro esempio è Calhanoglu, arrivato svincolato dal Milan, nello scetticismo generale, e ora pilastro della rosa dell’Inter, con un valore di 40 milioni di euro.

Poi, ci sono anche i gioielli fin qui intoccabili, che l’Inter è riuscita a conservare nonostante il loro forte appeal sul mercato. Si tratta degli italiani Bastoni e Barella (valutati rispettivamente 60 e 75 milioni di euro), ma soprattutto del capitano Lautaro Martinez, il giocatore più prezioso dell’Inter: 85 milioni di euro di valutazione Transfermarkt, ma il cui cartellino difficilmente può essere ritenuto inferiore alla tripla cifra.

La strategia dell’Inter rimane forzata dalle contingenze del mercato e dalla capacità di vincere diverse scommesse. Pavard, in questo senso, rappresenta una piccola controtendenza. Il francese era sì in scadenza di contratto, ma era anche un titolare del Bayern Monaco.

Un investimento importante, da oltre 30 milioni di euro, per un giocatore già affermato che testimonia la volontà della dirigenza di fare il possibile per accrescere il valore economico, ma soprattutto tecnico della rosa.

I risultati sportivi, come la finale di Champions League, stanno dando parzialmente ragione a questo tipo di strategia forzata. Ora, però, l’Inter è chiamata a fare l’ultimo passo: vincere lo Scudetto e ottenere la seconda stella. Questo è l’obiettivo dichiarato e nessuno, a partire da Inzaghi, sembra volersi nascondere.

Enrico Traini