12 Maggio 2019

L’Inter di Spalletti ed i tanti match-point falliti in questa stagione: tra limiti tecnici e di personalità

Nel corso di questa stagione l'Inter ha sprecato diversi match point sia in campionato che in Champions League. Andiamo a ripercorrerli, traendo le conclusioni in ottica futura

 CONCLUSIONE 

Spalletti

Se generalmente si sostiene che due indizi fanno una prova, in questo caso di indizi ce ne sono fin troppi per non chiedersi come mai l’Inter di Spalletti in questa stagione abbia fallito quasi sempre gli appuntamenti importanti. Prima di procedere nell’analisi, però, per onestà intellettuale va premesso come i nerazzurri nel corso della stagione abbiano centrato anche delle vittorie importanti, come ad esempio quelle ottenute nei derby della Madonnina.
In ogni caso, le stagioni sono fatte da momenti ed una determinata partita giocata in un frangente del campionato o del percorso europeo, ha un peso specifico sicuramente superiore rispetto ad una partita giocata in altri momenti. Esempi pratici? Soffermiamoci sulla Champions League. Le due partite giocate e vinte all’esordio nella competizione contro Tottenham e PSV sono decisamente meno pesanti rispetto a quelle giocate contro gli stessi avversari alla fine del girone. Capire il perché risulta piuttosto intuitivo: a Londra e in casa contro gli olandesi, l’Inter aveva la possibilità di centrare la qualificazione, aveva dunque qualcosa da perdere, con la pressione che si alzava in maniera esponenziale. Quando il gioco si fa duro, i duri iniziano a giocare e nel caso dell’Inter di questa stagione, spesso e volentieri i nostri calciatori hanno smesso di farlo quando contava di più.

Di certo l’allenatore non può non salire sul banco degli imputati, in quanto la forte sensazione è che in più di un’occasione la sua Inter si sia accontentata del “compitino”. Traduzione? Ha preferito “non perdere” rispetto a provare a vincere. A questo punto, però, viene da porsi la domanda chiave: questo atteggiamento di Spalletti rappresenta un suo limite o il tecnico di Certaldo ha agito in questo modo ben consapevole dei limiti di personalità della rosa che ha a disposizione? Come spesso accade la verità sta nel mezzo, ma se ci viene chiesto di esporci, il piatto della bilancia pesa maggiormente sulle lacune della rosa. L’Inter, infatti, è formata da calciatori che in più di un’occasione hanno dimostrato di non riuscire a reggere il peso della pressione, di non riuscire a convertire in energia positiva la responsabilità di giocare in un grande club con quello nerazzurro. A volte, ad esempio, sembra che giocare a San Siro rappresenti un freno per alcuni elementi della rosa che, invece, rendono meglio lontano dal Meazza. All’aspetto mentale, poi, va aggiunto anche quello tecnico: nell’Inter c’è davvero troppa poca qualità, poca fantasia e, soprattutto, troppi pochi gol nei piedi dei calciatori offensivi, in particolar modo in riferimento agli esterni.

Insomma, in conclusione si può sostenere con certezza che, al di là di chi sarà il prossimo allenatore dell’Inter, la rosa dovrà essere rivista nei suoi protagonisti chiave. Questi ultimi, infatti, hanno dimostrato in più di un’occasione di non poter compiere quel salto di qualità che molti di noi si attendono. La rosa è questa e non può andare oltre il piazzamento, sia per limiti caratteriali che tecnici. Per migliorare sensibilmente, dunque, c’è solo una soluzione: intervenire sul mercato, inserendo 4-5 nuovi titolari, con personalità e qualità per giocare in un’Inter che torni a pensare in grande.