I 7 giorni di Romelu Lukaku. Potrebbe essere il titolo di un film. Di sicuro, sarebbe una pellicola piena di colpi di scena inaspettati, di errori clamorosi, di episodi ripugnanti; ma anche di reazioni, di gesti di grande carattere e di responsabilità.
D’altronde questo è il belga. Lo ha dimostrato anche contro la Salernitana, quando è stato il primo ad andare a chiedere scusa ai tifosi, senza paura per l’errore clamoroso di cui si era reso autore. Lo ha fatto anche contro la Juventus, quando ha calciato un rigore pesantissimo con grande freddezza, per rispondere a chi lo stava vergognosamente insultando. C’è questo, e non deve essere sottovalutato, ma ci sono anche i gol divorati nelle ultime due partite di campionato. E quelli pesano altrettanto.
Provando ad andare più in profondità, oltre l’evidente fatalità di errori per i quali è difficile far prevalere l’aspetto tecnico su quello mentale, come sta Romelu Lukaku? La risposta può essere sorprendente: contro Fiorentina e Salernitana, infatti, si è visto il miglior Big Rom della stagione.
Lo dicono i numeri. Prendendo in considerazione solo le gare nelle quali è partito da titolare, Lukaku ha segnato solo 2 volte, entrambe su rigore. Si può notare, però, come la pericolosità del belga sia salita sensibilmente dopo la sosta per le Nazionali. Contro Fiorentina e Salernitana, Lukaku è stato il primo per xG prodotti in entrambe le partite, secondo Understat. Però, rispetto alle altre gare giocate dal 1′ in Serie A nel 2023 il dato è netto: se in 2 gare Lukaku ha prodotto un aggregato di goal potenziali di 2.45, nelle precedenti 5 apparizioni il totale è solo 2.5.
Un dato che peggiora ulteriormente se escludiamo i rigori contro Udinese e Spezia: a quel punto si scende a un 0.98 totale (contro i friulani addirittura la statistica sarebbe ridotta allo zero, dal momento che Lukaku non ha mai tirato su azione). Certo, contro Fiorentina e Salernitana ci sono due errori mastodontici a pesare come un macigno. Però, in generale, si può dare parzialmente ragione a Inzaghi quando afferma, dopo la gara di San Siro, che se il belga avesse segnato staremmo parlando di un’altra prestazione. Idem all’Arechi.
Nel calcio con i se e con i ma non si va da nessuna parte, questo è chiaro. E, infatti, nessuno può valutare positivamente le due partite qui prese in considerazione. Andando oltre, però, quest’analisi può portare a un assunto che, nella sua possibile scontatezza, è comunque rivelatorio: la crisi di Lukaku nelle ultime partite è psicologica. Non tecnica. E nemmeno fisica.
In un video sul canale YouTube ufficiale della Serie A, prima della semifinale di Coppa Italia, si evidenziava proprio questo aspetto. Contro la Fiorentina, il belga ha sbagliato tanto, ma ha mostrato un’evidente crescita rispetto alla precedente gara di campionato, quella contro la Juventus prima della sosta. Due dati lo provano: il picco di velocità (salito a 32.3 Km/h contro i 31.6 Km/h precedenti) e il dato sull’High Intensity Distance.
Si tratta del dato che misura la quantità totale di corsa ad alta velocità eseguita da un atleta, unita alla distanza totale di accelerazioni e decelerazioni compiute. In altre parole, calcola quanto intenso è stato un giocatore nel corso di una partita. Bene, contro la Fiorentina il dato è stato di 133m, contro la Juventus di 91m. Una differenza schiacciante, che evidenzia i passi in avanti fatti dal belga.
Una tendenza evidenziata anche dalle heatmap delle ultime uscite. Ad eccezion fatta per la gara con lo Spezia, dove Lukaku tocca molti palloni (41), ma comunque molto concentrati in una zona specifica del campo, nelle ultime gare si è visto un giocatore più mobile, meno ancorato al ruolo di centravanti boa e più capace di partecipare alla manovra. Uno scenario che si ripercuote anche sulla pericolosità dell’Inter: contro Fiorentina e Salernitana, il belga è il secondo interista nella statistica di influenza negli xG creati dall’Inter (rispettivamente 1.48. e 1.21 xGchain, ovvero il numero che indica in quante occasioni create Lukaku è stato coinvolto). Un dato senza precedenti.
Ovviamente ci sono anche degli aspetti negativi da migliorare, come la precisione nei passaggi: contro la Salernitana, Lukaku ha completato il 53.8% dei passaggi, mentre con la Fiorentina il 68.8%. Al tempo stesso, la precisione e la raffinatezza tecnica non sono mai state l’arma principale del belga e un aumento degli errori può essere naturale conseguenza di una sua maggiore influenza nel gioco. In ogni caso, si può fare di più. Come migliore deve essere, ça va sans dire, la precisione sottoporta.
Lukaku non è chiaramente al top della forma ed è ancora un lontano parente di quello visto con Conte. E di certo il bilancio del suo impatto nelle ultime due giornate di Serie A è stato ampiamente negativo. Tuttavia, in un momento che appare così buio, c’è ancora speranza di ritrovare un giocatore, forse non fondamentale, ma quantomeno utile all’Inter per raggiungere i suoi obiettivi. I segnali fisici e tecnici ci sono, ma ora serve ritrovare la fiducia perduta. Per tornare a gonfiare la rete su azione, come non succede in campionato dalla prima giornata contro il Lecce. Una vita fa.
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