Perché ci ricorderemo di questo mercato di gennaio dell’Inter
Buchanan come ponte fra presente e futuro
Ci sono sessioni invernali in cui si fanno i botti, altre in cui si resta immobili, altre ancora in cui ci si limita a programmare l’estate e altre in cui si agisce tanto sul presente quanto sul futuro. Ecco, il mercato di gennaio 2024 dell’Inter rientra in quest’ultima casistica.
Il presente
Marotta e Ausilio, infatti, hanno cominciato il mese col botto e già a Capodanno avevano praticamente definito l’arrivo di Tajon Buchanan dal Bruges. La dirigenza nerazzurra ha quindi risposto prontamente all’unica vera lacuna individuata in rosa, emersa dopo l’intervento chirurgico e il conseguente lungo stop (rientro previsto ad aprile) di Juan Cuadrado. La casella di vice Dumfries era rimasta scoperta ed è stata immediatamente riempita dal canadese, arrivato per una cifra intorno agli 8 milioni di euro.
È stato l’unico movimento in entrata, a fronte di due uscite che hanno pareggiato a livello economico, fra ingaggio e ammortamento, l’arrivo di Buchanan. L’Inter ha sfoltito il reparto di centrocampo che già dall’estate sembrava troppo affollato, con ben otto interpreti. A questo proposito, Lucien Agoumé è passato al Siviglia in prestito con diritto di riscatto fissato a 8 milioni, mentre Stefano Sensi verrà ceduto a titolo definitivo al Leicester per la somma di 2,5 milioni di euro, incasso condizionato alla (più che probabile) promozione delle Foxes in Premier League.
Il futuro
L’acquisto di Buchanan, se vogliamo, può essere inteso come ponte fra presente e futuro. Tutti sanno che Denzel Dumfries rinnoverà difficilmente il suo contratto con l’Inter in scadenza 2025 e per questo dovrebbe finire sul mercato già nella prossima sessione estiva. Il canadese, in questo senso, può essere considerato un investimento anticipato come erede dell’olandese. Molto dipenderà, ovviamente, anche dai segnali che lancerà in allenamento e in partita (ancora non ha esordito) e da quanto saprà convincere SImone Inzaghi.
Per il resto, l’Inter ha lavorato sui colpi a parametro zero in vista della prossima estate. All’inizio di questo mercato dovevano essere tre, ma uno si è perso per strada: Tiago Djaló ha scelto la Juventus. I nerazzurri si consoleranno, molto probabilmente, con gli arrivi di Piotr Zielinski dal Napoli e di Mehdi Taremi dal Porto, entrambi svincolati. Il polacco e l’iraniano sostituiranno in rosa, con tutta probabilità, Davy Klaassen e Alexis Sanchez, destinati a non proseguire l’avventura in nerazzurro.
A proposito di Taremi e di innesti offensivi, in molti hanno sollevato critiche per il mancato acquisto di un attaccante in questo mercato di gennaio, visto il rendimento per ora non convincente di Sanchez e soprattutto di Arnautovic. Fino a questo momento, l’Inter si è retta di fatto sulla coppia Thuram-Lautaro e, in assenza di segnali di risveglio da parte di cileno e austriaco, potrebbe rivelarsi un azzardo con il doppio impegno da affrontare.
Con ogni probabilità, tuttavia, il ragionamento della dirigenza nerazzurra è stato tanto di natura economica quanto tecnica. Bisogna sottolineare, infatti, che non c’era margine – senza l’uscita di Sanchez – per un nuovo colpo. Marotta e Ausilio, inoltre, hanno deciso di intaccare il meno possibile gli equilibri di un gruppo che fino a questo momento sta disputando un’ottima stagione, soprattutto in Serie A. E sono intervenuti, in un lampo, solo per colmare una lacuna numerica nell’immediato, dedicandosi a mettere le basi per l’estate. Forse è proprio così che ricorderemo questo mercato di gennaio dell’Inter.