Analisi

La metamorfosi di Acerbi: da indesiderato a insostituibile

#NoiAcerbiNonLoVogliamo, questo era l’hashtag che in estate spopolava sotto i social nerazzurri e che rappresentava il pensiero di circa il 90% degli interisti. Un giocatore etichettato come quasi bollito e ritenuto colpevole di uno degli errori (con presunto ghigno) che ha lanciato verso lo scudetto il Milan, la squadra di cui era tifoso da bambino e nella quale ha anche militato. Insomma, Francesco Acerbi non lo voleva (quasi) nessuno. Ma adesso, dopo otto mesi e una stagione disputata a livelli eccezionali, verrebbe da chiedersi: quanti, di quel circa 90% del popolo nerazzurro, la pensano come prima?

LA TRATTATIVA (COMPLICATA)

L’arrivo di Acerbi, oltre che parecchio criticato, non è stato neanche scontato. Anzi, il suo approdo ufficiale risale all’ultimo giorno di mercato. Nonostante non lo volessero più nemmeno i tifosi della Lazio, con i quali la rottura era diventata insanabile, Marotta e Ausilio hanno dovuto gestire parecchi grattacapi sia con Lotito, restio a cedere il suo difensore a Inzaghi (il suo ex allenatore con cui non si era lasciato bene l’anno prima), sia con il proprio presidente, Steven Zhang, che non voleva aprire il portafoglio per un calciatore sulla via dei 35 anni. Alla fine, però, il tecnico nerazzurro viene accontentato: uno dei suoi pupilli è di nuovo con lui. Acerbi arriva all’Inter in prestito con diritto di riscatto fissato a circa 3,5 milioni di euro.

DALLE STALLE ALLE STELLE

Dopo lo sbarco a Milano non diventa mica tutto facile, anzi. Da “odiato” dal popolo biancoceleste continua a percepire un trattamento abbastanza similare anche nell’ambiente nerazzurro, che ha ancora in testa quell’errore decisivo in Lazio-Milan e, soprattutto, quel presunto ghigno (giustificato dallo stesso difensore come una reazione isterica allo sbaglio e ai due punti sfumati). Ma Acerbi, partendo da riserva di De Vrij, comincia la sua stagione da professionista esemplare. L’inizio – ancora una volta – è complicato: 0 minuti giocati nelle prime tre partite (con Milan, Bayern Monaco e Torino). Il centrale azzurro sembra destinato a essere “il nuovo Ranocchia”, un semplice rimpiazzo del titolare da utilizzare durante il turnover. L’epiteto assegnatogli non poteva essere più sbagliato. Dalla sconfitta con l’Udinese, Ace – uno dei migliori nella brutta prestazione dell’Inter – ha finalmente l’opportunità di far parlare il campo e riesce così a zittire i suoi detrattori. Prove convincenti, attaccanti che non vedono la palla e vengono messi “nel taschino”, addirittura qualche gol segnato (quello della qualificazione ai quarti di Coppa Italia con il Parma e quello “negato” in campionato con il Monza). A suon di 7 in pagella, l’azzurro conquista tutti e ripaga la fiducia di Inzaghi, che di fatto non può più fare a meno di lui: tolto il primo terzetto di partite, Acerbi ha giocato tutte le gare della stagione, restando in panchina solo nel ko casalingo con l’Empoli (con l’Inter in dieci uomini per l’espulsione di Skriniar). In più, delle 38 presenze totali, 31 sono state da titolare. In una parola: insostituibile. E quando si alza il livello della gara, lui fa lo stesso: le prestazioni con la Juve, le due con il Benfica e con il Milan lo testimoniano.

E IL FUTURO?

Come scrivevamo in precedenza, Acerbi è arrivato all’Inter in prestito con diritto di riscatto. Qualche settimana fa Marotta e Ausilio si sono portati avanti e hanno provato a intavolare dei discorsi con Lotito per provare ad ottenere uno sconto sul prezzo d’acquisto (3,5 milioni di euro). Ma trattare con il presidente della Lazio e abbassare le sue richieste non è mai facile, anzi. Ad ogni modo, visto che in estate – dopo l’addio certo di Skriniar e quelli possibili di D’Ambrosio e De Vrij – si va verso una rivoluzione nella retroguardia, un punto fermo da cui ripartire – e di conseguenza da comprare a titolo definitivo – è già presente in rosa. Perché il numero 15 nerazzurro, a 35 anni compiuti, sta vivendo una seconda giovinezza e sta disputando una stagione pazzesca, quasi impensabile solo qualche mese fa. Acerbi nella difesa di Inzaghi è diventato insostituibile. Al punto che ora, probabilmente, il pensiero di quel famoso 90% di tifosi interisti è diventato: #NoiAcerbiLoVogliamo, anche l’anno prossimo.

Nicolò Brunner

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