Prosegue l’avventura dell’Inter in Europa League: dopo la convincente vittoria per 2-0 nell’ottavo di finale contro il Getafe, i nerazzurri dovranno vedersela con un Bayer Leverkusen lanciatissimo verso le fasi finali del torneo dopo le eliminazioni di Porto e Rangers. In attesa del fischio d’inizio, ecco la nostra guida alla squadra tedesca.
LO STATO DI FORMA
Innanzitutto, come ogni squadra tedesca, anche il Bayer Leverkusen è tornato in campo dopo il lungo stop per l’emergenza coronavirus a metà maggio, più di un mese prima rispetto all’Inter e alle altre italiane. La ripresa anticipata ha permesso una distribuzione più dilatata delle partite da recuperare, un fattore che potrebbe aver influito in maniera molto positiva in termini di condizione fisica e distribuzione dei carichi di lavoro. Nel caso in cui la partita si riveli particolarmente intensa, magari anche andando ai supplementari, ciò si potrebbe tradurre in un discreto vantaggio sui nerazzurri, che in diverse occasioni nel fitto calendario di Serie A hanno messo in mostra preoccupanti cali di tensione e deperimenti della riserva di energie.
In ogni caso, dalla ripresa in poi il Leverkusen ha fatto registrare un record positivo di sette vittorie, quattro sconfitte (di cui due contro il Bayern) e un pareggio, mettendo a segno un totale di 22 gol che non fa gridare al miracolo al netto dei 18 subiti, un dato che rivela una difesa non esente da debolezze. I risultati raccolti in questo periodo hanno comunque portato ad un bilancio stagionale abbastanza soddisfacente: in campionato i rossoneri hanno visto la qualificazione in Champions sfumare per soli due punti, piazzandosi in un buon quinto posto che però non può non lasciare dell’amaro in bocca ad allenatore e giocatori; quanto alle coppe, il cammino in coppa di lega si è fermato solo in finale contro il Bayern, mentre in Europa League, ovviamente, la squadra si giocherà l’accesso alle semifinali nel match di questa sera contro l’Inter.
IL CAMMINO EUROPEO
Come per l’Inter, anche per il Leverkusen questa stagione europea è cominciata con i gironi di Champions League, dove la squadra tedesca ha dovuto fare i conti con un sorteggio particolarmente sfortunato che ha determinato la partecipazione nello stesso girone di Juve, Atletico Madrid e Lokomotiv Mosca. La prestazione della squadra è stata per altro particolarmente negativa nelle partite di andata, in cui è andata incontro a tre sconfitte consecutive (1-2 nel debutto con la Lokomotiv, 3-0 a Torino contro la Juve e 1-0 contro gli spagnoli). Sono però bastate le due vittorie contro Atletico e Lokomotiv per blindare il terzo posto valso la ‘retrocessione’ in Europa League, prima di rimediare un’altra netta sconfitta nell’ultima partita della fase a gironi.
Ben diverso invece l’andamento nelle quattro partite di Europa League disputate finora, dove il Leverkusen ha ottenuto altrettante vittorie senza troppe difficoltà. Nell’accoppiamento dei sedicesimi contro il Porto i tedeschi hanno infatti avuto la meglio prima per 2-1 e poi per 1-3 nella gara di ritorno, in entrambi i casi concedendo un gol agli avversari solo dopo aver ottenuto un sicuro margine di vantaggio. Stesso discorso per gli ottavi contro i Rangers, aperti con una vittoria per 1-3 nella gara di andata a Glasgow e chiusi con un tranquillo 1-0 in una gara di ritorno ampiamente controllata per possesso palla e occasioni create.
COME GIOCA IL BAYER LEVERKUSEN
Sulla panchina del Bayer Leverkusen siede attualmente Peter Bosz, tecnico olandese finito sotto la luce dei riflettori per aver portato in finale di Europa League un Ajax, quello della stagione 2016/2017, finalmente tornato in rampa di lancio in campo europeo grazie a un calcio intenso e propositivo propiziato da un bacino di talenti guidato da due giocatori come De Jong e De Ligt. Dopo un’esperienza deludente alla guida del Borussia Dortmund, Bosz è stato chiamato dal Leverkusen nel dicembre 2019 per rilanciare una squadra ricca di giovani talenti ma in piena crisi di risultato.
E’ così è stato, con l’allenatore olandese che ha portato i rossoneri alla qualificazione in Champions dopo aver preso la squadra in una situazione di metà classifica. Al Leverkusen Bosz ha riproposto con successo la formula vista all’Ajax, impartendo alla squadra un gioco offensivo fatto di pressing alto e una manovra offensiva rapida e in grado di coinvolgere molti giocatori. Uno stile che ben si sposa con le esigenze di una società intenzionata a sviluppare i propri talenti e metterli nelle migliori condizioni possibili per brillare e rendere il club competitivo tanto sul piano sportivo quanto su quello economico. In termini di moduli il tecnico olandese ne ha alternati in questa stagione soprattutto due, il 4-2-3-1 e il 3-4-2-1, anche se in entrambi i casi a cambiare non è stata la filosofia di gioco ma solamente la disposizione di partenza dei giocatori in campo.
I GIOCATORI DA TENERE D’OCCHIO
Come detto in precedenza, la rosa del Leverkusen si distingue per talento e giovane età. In questo senso la stella indiscussa è Kai Havertz, ritenuto da molti uno dei migliori talenti della sua generazione prodotto dal calcio europeo. Il giocatore classe ’99, distinto per una tecnica e un’intelligenza offensiva fuori dal comune, ha già dimostrato di poter essere decisivo diventando il capocannoniere della squadra e battendo il record di gol totali segnati in Bundesliga da un giocatore prima di compiere 21 anni (34). Oltre a questo ha dimostrato anche una grande versatilità, giocando, nel corso della sua esperienza al Bayer, da mezzala, trequartista, esterno e prima punta.
Tra le altre minacce offensive della squadra tedesca vanno assolutamente citati Leon Bailey, esterno classe ’97 molto rapido e bravo ad attaccare la profondità (secondo alcune voci sarebbe il prescelto del Manchester City per sostituire Sané), e Kevin Volland, attaccante duttile confermatosi secondo miglior marcatore e miglior assistman della squadra. Tra i migliori talenti della squadra ricordiamo Exequiel Palacios, centrocampista classe ’98 di scuola River Plate, e Edmond Tapsoba, difensore classe ’99 acquistato a gennaio ma già in grado di imporsi come titolare finendo nei taccuini degli osservatori di mezza europa.
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